Il 28 maggio è stata proclamata la Giornata Internazionale per l’Igiene Mestruale ed è giusto dedicare un po’ di tempo per parlare di un tema così importante ma, sfortunatamente, troppo sottovalutato. Le donne, in particolar modo, dovrebbero essere sensibili a questo argomento e battersi in prima persona affinchè tutto il mondo conosca le difficili condizioni che milioni di donne devono sopportare a causa di una scarsa informazione.
Ancora oggi infatti, nei Paesi sottosviluppati o in via di sviluppo, il ciclo mestruale è considerato un tabù o una strana malattia dalla quale stare alla larga. In Nepal, ad esempio, anche le più giovani, durante le mestruazioni, vivono in stato di segregazione e sono addirittura costrette a dormire fuori casa, ad esempio nelle stalle, in cui le condizioni igieniche sono precarie o del tutto assenti.
In India invece, è lecito abusare sessualmente di una bambina non appena le viene il ciclo e alle donne è negato l’accesso al tempio, ma anche di svolgere azioni quotidiane, come cucinare, pregare e farsi il bagno.
In Sud Africa invece, le ragazze vengono ritirate dalle scuole per la mancanza di strutture igienico-sanitarie adeguate, come bagni puliti e separati da quelli dei coetanei.
Tutto questo solo per colpa di vecchi pregiudizi e antiche credenze, secondo i quali la donna, durante questi giorni, è sporca, impura e intoccabile.
Inoltre, la conoscenza del tema è davvero misera e sono molte le bambine che, alla prima mestruazione, non sanno nemmeno di cosa si tratti.
C’è così poca informazione in questi paesi che le ragazze più giovani e di conseguenza più vulnerabili, arrivano addirittura a togliersi la vita, per il timore di aver contratto una grave malattia.
La mancanza di servizi igienici comporta gravissimi rischi per le donne. Al posto degli assorbenti, ad esempio, vengono utilizzati panni, foglie di banano, segatura e persino cenere e fango, che possono causare irritazioni e comportare malattie all’apparato genitale. Malattie che, la maggior parte delle volte, non vengono nemmeno curate, poiché parlarne con un medico è ritenuto troppo sconveniente ed imbarazzante.
Le mestruazioni costituiscono un processo naturale, che fa parte della vita di ogni donna, ed è giusto poterne parlare liberamente, senza imbarazzo.
Cogliamo dunque questa occasione per riflettere seriamente sulle condizioni delle donne in tutto il mondo, pensando anche a temi quali la libertà, la parità dei sessi e la consapevolezza del proprio corpo. Facciamolo per le nostre figlie, per le generazioni future e per tutte quelle donne che hanno lottato affinché noi raggiungessimo quei diritti fondamentali che ci identificano come persone alla pari degli uomini e non come soggetti fragili ed inferiori.