Non è il genere di calendario che siamo abituati a vedere, con modelle mozzafiato seminude in riva al mare: le immagini, qui, hanno invece come protagoniste più donne, o sarebbe meglio chiamarle eroine, che hanno deciso di mettersi davanti all’obiettivo per testimoniare il crimine abominevole loro inflitto, l’attacco con l’acido.
Per tutti e dodici i mesi, ognuna di loro mostra ciò che desidera fare un domani nella vita, mostra ciò all’osservatore i propri sogni, non andati in frantumi dopo il tragico accaduto.
Buona parte di queste donne cura la gestione dello Sheroes’ Hangout, un localino di Agra, nella parte settentrionale dell’India. Il sito internet del bar le presenta come “combattenti coraggiose che camminano a testa alta con le loro cicatrici“: sono loro i nuovi volti del nascente femminismo indiano, che trova spazio anche nel club letterario a cui hanno dato vita nello Sheroes’ Hangout, ormai divenuto un vero e proprio laboratorio di attivismo, ma anche una radio e uno spazio espositivo.
Il calendario è stato realizzato grazie alla fondazione no-profit Chhanv, che cura tutto quanto gravita attorno alla riabilitazione delle donne indiane vittime di un attacco con l’acido e partecipa alla campagna Stop Acid Attacks, sorta a Nuova Delhi nel 2013.
L’obiettivo è quello di rimettere in contatto le donne aggredite e la società, dove è difficile trovarsi a proprio agio una volta subiti danni irreversibili al proprio volto. “A causa dell’ignoranza dello Stato e della società civile – scrivono le attiviste sul sito ufficiale della campagna – la maggior parte delle donne sopravvissute non trovano speranza e restano emarginate”.
Stop Acid Attacks agisce anche nel tentativo raccogliere dati significativi circa i casi di attacco con l’acido e quelle che sono le conseguenze vissute da quante sopravvivono. Si è calcolato che in India gli attacchi con l’acido in India siano più di mille, ma purtroppo si tratta di informazioni che le autorità non hanno alcun interesse a ufficializzare.