Valentina e Ormiya, una giovane donna proveniente dall’Italia e una bambina nata in Etiopia, sono due ragazze diverse, con due storie diverse, che condividono però nonostante tutto e nonostante le diverse latitudini geografiche, un unico sentimento: il desiderio di cambiare il proprio futuro e combattere per i propri diritti.

Sono loro le protagoniste della campagna Dona il tuo profilo di ActionAid, che ha come obiettivo quello di raccontare le storie di diritti negati. Dal 22 al 4 ottobre, con un semplice gesto del tutto gratuito, è possibile “donare” il proprio profilo social (Facebook o Twitter) alle storie di queste due ragazze, sostenendole così in Italia e nel mondo. Per chi volesse sostenere il progetto e dare il proprio contributo, basta condividere la foto profilo di una delle due protagoniste e un’immagine di copertina che ricorda l’iniziativa.

Valentina ha 24 anni e vive a Torino. Non studia, non lavora e non è inserita in alcun percorso formativo, come moli altri ragazzi della sua età. Lei fa parte della cosiddetta Neet Generation, ossia giovani tra 15 e 29 anni, che hanno sepsso di cercare un’occupazione. A trentadue di loro, però, è stata data la possibilità di cambiare le carte in tavola e rimettersi in gioco: con il progetto “Lavoro di squadra”, avviato a Torino da ActionAid, si cerca di contrastare l’esclusione sociale e la mancanza di motivazione di questi ragazzi attraverso il calcio e l’hip hop. I giovani partecipanti al progetto si allenano due volte a settimana e, progressivamente, vengono inseriti in un percorso motivazionale con l’obiettivo di trasformare gli stimoli ricevuti durante l’attività sportiva in elementi utili a riprendere in mano la propria vita e ripartire. Tra le situazioni personali e sociali più critiche, i giovani selezionati possono frequentare corsi di calcio e hip hop. Un allenamento motivazione che potrebbe trasformarsi in uno stimolo per la ripresa degli studi o la ricerca del lavoro. Fondamentale, per la riuscita del progetto, è la collaborazione con istituzioni e organizzazioni del territorio. Valentina è nel team di “Lavoro di squadra” e anche grazie a questa esperienza ha trovato nuovi stimoli e la motivazione a credere in se stessa e nel diritto di immaginare il proprio futuro.

Ormiya è una bambina di 10 anni, appartenente alla comunità di Eggu, nel distretto di Kombolcha. Le sfide che lei e altre sue coetanee devono affrontare sono molteplici e vanno ben oltre gli impegni che una bambina della sua età dovrebbe avere. Uno dei problemi più gravi che caratterizzano l’Etiopia è la siccità e la difficoltà di reperire acqua potabile. Mentre gli uomini sono intenti a lavorare nei campi, donne e bambine si dedicano alla raccolta di risorse idriche, camminando dalle quattro alle sei ore per fare scorte d’acqua, con il rischio di subire violenze o essere rapite lungo il tragitto. Tutto ciò toglie alle donne la possibilità di impegnarsi in attività lavorative proprie e alle bambine, come Ormiya, di andare a scuola. Per questo, ActionAid ha avviato in Etiopia interventi che mirano alla costruzione di nuove reti idriche che consentano un miglior collegamento fra i villaggi e le fonti d’acqua. Con l’accesso all’acqua potabile si è registrato un miglioramento generale nelle condizioni di salute, il tasso d’iscrizione scolastica è aumentato, c’è stata una riduzione del rischio di violenze subite dalle donne, è aumentata la conoscenza delle persone sulla sanità personale e ambientale e le donne possono investire il loro tempo in attività produttive.

Le situazioni di povertà e disagio sociale come quelle che caratterizzano le vite di queste due ragazze sono molteplici, in Italia, in Etiopia e in molti altri Paesi del mondo. Oggi, grazie alle grandi possibilità che la tecnologia e il mondo digitale mettono a disposizione, vi è la possibilità di raccontare e testimoniare storie che altrimenti non avrebbero voce. Si possono infatti condividere esperienze, sensazioni e storie con un pubblico vastissimo in poco tempo. È proprio per questo motivo che Action Aid ha deciso di “fare appello alla natura profondamente democratica del mezzo web” per dare la possibilità a Valentina e Ormiya di affacciarsi sulla piazza virtuale, raccontando la propria storia e il proprio sogno.