Allarme tsunami in Giappone dopo un sisma di magnitudo 6.7. Onde contenute e nessun danno grave, ma cresce la paura. Ecco cosa sapere.

Allarme tsunami in Giappone dopo un forte terremoto

La terra ha tremato ancora nel nord-est del Giappone. Nel pomeriggio di domenica 9 novembre 2025, un terremoto di magnitudo 6.7 ha colpito al largo della prefettura di Iwate, nella regione di Tōhoku, spingendo le autorità a diramare un allarme tsunami in Giappone per le aree costiere più esposte.

Secondo la Japan Meteorological Agency (JMA), l’epicentro si trovava a circa 10–16 chilometri di profondità, nel tratto di mare che separa la costa da una delle faglie più attive del pianeta. L’allerta ha fatto scattare immediatamente i protocolli di sicurezza: sirene, messaggi sui telefoni e l’ordine di spostarsi verso le aree più alte.

Fortunatamente, le onde registrate sono risultate di modesta entità, con picchi di circa 20 centimetri nei porti di Ofunato e Kuji. Dopo poche ore, la JMA ha revocato l’allarme tsunami, confermando che non si registrano danni gravi né vittime. Tuttavia, l’episodio ha riacceso il timore di nuove scosse in una nazione che vive costantemente con la consapevolezza del rischio sismico.


Cos’è uno tsunami e perché scatta l’allarme

Il termine tsunami deriva dal giapponese e significa letteralmente “onda del porto”. Si tratta di un insieme di onde anomale generate da uno spostamento improvviso del fondale marino, causato di solito da terremoti sottomarini, eruzioni vulcaniche o frane.

In mare aperto le onde si muovono velocemente e quasi invisibili, ma man mano che si avvicinano alla costa, la loro altezza può crescere fino a diventare devastante. È per questo che il Giappone, situato nel cosiddetto “Anello di Fuoco del Pacifico”, reagisce con estrema rapidità ogni volta che si verifica un sisma di forte intensità.

L’allarme tsunami in Giappone di queste ore si è risolto senza tragedie, ma resta un monito importante. Ogni test, ogni sirena, ogni evacuazione contribuisce a tenere alta la prevenzione in un Paese che ha imparato a convivere con la forza della natura.
Un ricordo che non va mai dimenticato: la sicurezza non è mai troppa quando il mare comincia a muoversi.