Che ricordi gli anni andati. Un po’ di nostalgia ci pervade quando torniamo indietro con la mente e ripercorriamo i momenti d’infanzia per qualcuno, di gioventù per altri.
Veronica ha pensato di condividere i suoi ricordi con tutti gli utenti di Facebook. Nasce così un gruppo che in poco tempo ha raccolto il consenso di più di 109 mila pollici in su: “Anni 80. Io c’ero.”
Dopo aver rivissuto gli anni ’80 con i suoi film, cartoon, giochi e tanto altro, Veronica si racconta a Blog di Lifestyle e ci spiega cosa c’è dietro questo progetto social.
Ciao Veronica, raccontaci, come è nata l’idea di aprire questa pagina?
Mi piaceva l’idea di scrivere i miei ricordi riportando ad ogni frase l’immagine corrispondente. Ed è stato bello constatare che i miei ricordi fossero anche i ricordi di molti altri che, come me, hanno vissuto negli anni 80.
109558 mi piace. Ti aspettavi il successo riscosso?
Sinceramente non mi aspettavo questo successo, ma dentro di me ci speravo.
Quali sono i ricordi a cui sei maggiormente legata di questi anni ’80?
I ricordi a cui tengo maggiormente sono legati a persone che non ci sono più: i miei nonni e mio padre che mi ha lasciato prematuramente quando avevo 20 anni.
Cosa è cambiato in peggio in Italia in questi 30 anni?
L’italia purtroppo è cambiata ed è sotto gli occhi di tutti, purtroppo. Prima c’era più opportunità di lavoro, i giovani riuscivano a lavorare. Adesso per farlo devono andare all’estero. E poi l’avvento dell’Euro non ci ha permesso più di arrivare a fine mese, mentre con la Lira ci si riusciva.
Cosa, invece si è evoluto positivamente?
Devo dire che l’avvento della tecnologia ci ha permesso di fare notevoli passi avanti. Purtroppo i giovani ne stanno facendo troppo uso (telefonini, computer, playstation, wii, ecc.) e tutto a discapito delle relazioni sociali che si stanno affievolendo.
Ci lasci con un messaggio per i lettori di “Blog di Lifestyle” e di “Anni 80. Io c’ero”?
Cito una frase dal web: “Gli anni 80 sono gli anni che hanno distinto i nostri anni d’infanzia, quando ci divertivamo con poco bastava, un pallone, le corse in bicicletta si giocava con fantasia disegnando per terra una campana, e una corda per saltare, i giochi a nascondino, lo scambio di figurine di calcio, come si può dimenticare tutto questo?”