Arriva dalla Cina e sconvolge tutti il nuovo modo di mostrarsi sui social network.
Dopo l‘#acroyoga, una nuova pratica da fotografare e postare per mostrare a tutti la propria flessibilità. Ma cos’è davvero il reverse praying?
Reverse praying è letteralmente pregare a rovescio e consiste nel cercare di congiungere i palmi delle mani dietro la schiena, possibilmente tra le scapole.
Bisogna essere particolarmente flessibili per riuscire a fare il reverse praying, ma a quanto pare, in Cina la flessibilità non manca vista la varietà di foto e video postati sui maggiori social network.
Impazza tra gli adolescenti che ne fanno strumento di bullismo. Esistono, infatti, dei livelli di bravura nel praticare il reverse praying.
Tutti quelli che riescono a far congiungere i propri palmi dietro la schiena, solo nella parte bassa vengono considerati poco flessibili e presi in giro. Al contrario, chi riesce ad arrivare a congiungere i palmi il più possibile vicino alla nuca viene osannato ed invidiato.
Il reverse praying, quindi, non è una semplice tendenza tipica dei nostri anni che include una foto scattata tramite smartphone e postata per mostrare a tutti il proprio livello di bravura.
Piuttosto, è una prova per farsi accettare da amici e compagni.
Arrivano critiche dalle istituzioni, che reputano spiacevole ed offensivo il reverse praying per chi trova nella religione e nella preghiera una chiave fondamentale della vita.
I ragazzi che lo praticano e ne fanno una prova degna di approvazione dovrebbero vergognarsi, commentano sui social. Come dargli torto? A voi i giudizio.