La Gran Bretagna ha deciso: non farà più parte dell’Unione Europea. Una decisione presa dal popolo tramite un referendum che ha scioccato l’Europa intera e che ha avuto ripercussioni sulle borse e sulla sterlina che ha subito una forte svalutazione. Insomma, conseguenze su tutti i fronti. Anche i ragazzi della generazione Erasmus, infatti, dovranno fare i conti con il Brexit. Quali sono le conseguenze per chi vuole studiare in Gran Bretagna?
Appena reso noto il risultato del referendum sono giunte le opinioni degli studenti italiani: ‘sono una extracomunitaria‘, ha scritto una dottoranda italiana del King’s College di Londra. Una frase che rappresenta un po’ il pensiero di tutti. Perchè da oggi il sogno di studiare e formarsi a Londra diventa un po’ più difficile da raggiungere, anche se le conseguenze del Brexit non saranno immediate. Una decisione che colpisce i giovani, compresi quelli inglesi che sui social continuano a scusarsi con i loro coetanei per la vittoria del “leave”.
Mario Panizza, rettore dell’Università degli Studi Roma Tre, si dice molto preoccupato per la generazione Erasmus poichè “ora vedrà venir meno la sua componente inglese. Grazie anche all’ esperienza internazionale europea si è determinata una maggiore facilità negli scambi e una forte riduzione dei costi. Con Erasmus non hanno più viaggiato per l’Europa solo i ricchi. E il programma per la ricerca e l’innovazione europea Horizon 2020 ha liberato una quantità di risorse destinate alla ricerca incomparabile con quella di cui avrebbe potuto disporre ciascun singolo stato membro. Anche di questo i giovani inglesi non potranno più beneficiare. Brexit determinerà un depauperamento in termini culturali e scientifici”
Bisogna però mantenere i nervi saldi. Non ci sono infatti comunicazioni ufficiali per quanto riguarda i programmi Erasmus e, più in generale, i soggiiorni di studio in Gran Bretagna. Tra l’altro l’Erasmus già ora comprende scambi con paesi extra Ue.
Ad essere penalizzati saranno più che altro i lavoratori. Alessia Affinita, direttrice di The Italian Community London, ha affermato che “le conseguenze saranno per tutti, soprattutto per gli inglesi stessi, loro malgrado. In particolare verranno penalizzati i finanziamenti con grave influenza sulla ricerca e saranno penalizzati tutti gli inglesi che vivono e lavorano fuori dal Regno Unito, perchè avranno anche loro expat da gestire. Ma soprattutto, si stima che per riadattare tutti i contratti commerciali ci vorranno fino a 10 anni. Che significa che per anni si vivrebbe nell’inferno e caos burocratico‘.
Per quanto riguarda gli studenti, invece, le parole di Alessia Affinita sono meno amare: “Non sarà certo la Brexit a fermare un giovane dotato di ambizione e volontà. Credo che il senso di appartenenza sia più che mai importante. Soprattutto per le business community. Gli italiani con mire di internazionalizzazione sul mercato inglese sentiranno adesso il bisogno di confrontarsi e cercare punti di riferimento con realtà compatriote, già radicate nel Regno Unito“.