È prevista per settembre nella cittadina inglese di Brighton l’apertura del primo ristorante a rifiuti zero, Silo: giovane fautore dell’impresa è Douglas McMaster, promettente chef ritornato in Inghilterra dopo aver lavorato ben dodici anni in grandi ristoranti di fama internazionale, non ultimo il celebre Noma di Copenhagen.
L’intenzione dello chef McMaster è quella di ridurre del 95% i rifiuti prodotti dal locale: un proposito meno difficile di quanto sembri, soprattutto se si presterà la dovuta attenzione alle modalità di approvvigionamento. Stando a quanto il giovane ha già dichiarato al The Independent, infatti, il sistema agroalimentare al momento predominante contempla la disponibilità costante di tutti i prodotti, anche quelli che – come avocado e ananas – secondo natura non crescono durante determinati periodi dell’anno: un’anomalia cui si va ad aggiungere anche l’uso di sostanze additive e pesticidi, assolutamente dannosi per la nostra nutrizione. Non dovremmo sorprenderci, dunque, se le intolleranze alimentari sono un fenomeno sempre più diffuso: proprio perché contrario alle dinamiche vigenti, lo chef inglese si è proposto di servire esclusivamente prodotti a chilometro zero e di stagione nel suo nuovo ristorante – cosa che gli consentirà, perciò, di non produrre rifiuti se non in quantità minime. Per gli scarti inevitabili, poi, McMaster ha acquistato al prezzo di 27.000 euro un grosso compostore, in grado di lavorare fino a 640 chili di rifiuti organici ogni giorno.
Il ristorante Silo, per altro, avrà soltanto cinquanta posti a sedere e ai clienti sarà proposto un menù giornaliero a base di soli sei piatti: uno di carne, uno di pesce e uno vegano. Nessuna delle pietanze, infine, sarà scaldata tramite lampada, perché ognuna di esse verrà preparata rigorosamente al momento.