Al giorno d’oggi internet è un mondo libero, che consente a chiunque di apparire differente da chi è in realtà. Ed è da qui appunto che è nato il fenomeno del catfish, ossia una persona che non solo crea profili falsi, utilizzando foto rubate da altri, ma che attraverso questi instaura delle relazioni con alcuni utenti, che credono nella sua onestà. Leah Palmer, Flavia La Bella e il doppione dell’artista Pecorelli sono tutte identità rubate che si sono aggirate inosservate su Facebook fino a che qualcuno ha finalmente svelato il loro segreto. Scopriamo le loro storie.

Leah Palmer è una 20enne attraente, con un’attiva vita sociale e la passione per il digitale. Si trova infatti su Facebook, Twitter, Instagram e persino su Tinder. Qui può chattare con diversi altri utenti senza alcuna difficoltà visto che il ragazzo che si trova nelle foto con lei è ormai un suo ex. O almeno questo è quello che fa credere. Unico particolare è che in realtà le foto che si trovano nel suo profilo appartengono a Ruth Palmer e a Benjamin Graves, suo attuale marito.

Si dice che il mondo è un posto davvero piccolo, per quanto grande ci sembri. E a dimostrarlo è la vicenda di Ruth Palmer che grazie ad un suo amico all’università è venuta a conoscenza del profilo di Leah Palmer. Questo cyber, o in gergo catfish, pubblicava foto di lei e dei suoi amici e intratteneva relazioni con almeno sei ragazzi, digitalmente innamorati di lei – secondo quanto Ruth racconta alla BBC. Questo almeno sino alla scoperta del profilo falso da parte di Ruth, la quale non ha capito chi si celasse dietro la pagina di Leah ma è sicura e sconcertata allo stesso tempo che sia qualcuno tra i suoi amici. Ed è proprio questo a rendere l’accaduto davvero triste per lei.

Flavia la Bella è invece un 44enne di Ravenna, che ha creato un profilo falso per iniziare a chattare con il nuovo fidanzato della sua ex. L’intento era quello di mostrare alla donna e alle sue figlie che non si poteva fidare di lui e per questo era arrivato ad instaurare una relazione intima con l’uomo, al punto da inviare delle sue foto osé. Da quel che emerge il nuovo ragazzo della donna era stato al gioco senza problemi e aveva contraccambiato con alcuni suoi scatti.

Una volta giunto al suo scopo, allora Flavia La Bella ha deciso di farsi avanti e rivelare all’ex moglie e ai figli la sua identità in modo da poter mostrare le foto e incriminare l’uomo. La vicenda non si è però conclusa bene per lui/lei che è andato ai domiciliari più volte a seguito di una denuncia per minacce di morte nei confronti del rivale.

Ma il fenomeno del catfish non riguarda solo uomini e donne comuni. Anche gli artisti manifestano sentimenti e rivalità tramite il web. Andrea Vizzini e Pecorelli sono protagonisti dell’ultima storia. Sono entrambi originari del comune di Jesolo nel Veneto e lavorano come artisti. A quanto pare però Andrea Vizzini non era affatto contento del successo del primo e per questo ha deciso di denigrarlo con un falso profilo. La sua opera è però stata subito scoperta da un amico di Pecorelli che ha trovato il doppione: da lì sono partite le indagini.

Andrea Vizzini aveva pubblicato foto e autodenunce del suo rivale rivelando egli stesso di essere un fake. Una volta scoperto il profilo, l’amministrazione di facebook ha provveduto a cancellarlo insieme agli altri segnalati. E così l’ennesimo catfish è sparito dal web ma quelli che si aggirano nella rete sono ancora tanti, troppi per essere intercettati ed eliminati definitivamente.

In origine il termine catfish era nato infatti per rappresentare quell’essere, quel pesce gatto, di cui tutti abbiamo bisogno per rimanere attivi. Ecco perché anche se si conoscevano bene i rischi di internet e quanto fosse facile essere raggirati, a volte era più comodo pensare che dall’altra parte ci fosse davvero qualcuno disposto a parlare con noi senza conoscerci davvero.

Così con il tempo, il fenomeno si è esteso gradualmente e catfish non indica più solo chi naviga in rete con un’altra identità per ricercare l’amore. Come dimostra l’ultima storia catfish rappresenta oggi tutti gli improbabili utenti che si divertono a copiare immagini di altre persone e attribuirgli parole che loro non hanno mai pronunciato.

La questione rimane una sola: perché?

Paura, gelosia, codardia, voglia di trovare l’amore senza mostrarsi per quello che si è. Il mondo social diventa sempre più apparenza e meno realtà, ma in fondo un briciolo di verità rimane se si guarda con occhio acuto e, così come il pesce gatto che abbiamo citato in precedenza, riesce ancora a risvegliare tutti i merluzzi che gli girano attorno.