Potrebbe essere tranquillamente un racconto di Stephen King: Chernobyl la centrale maledetta.

Ci sono novità, non buone purtroppo.

La centrale continua a stagliarsi con il suo profilo catastrofico e continua a preoccupare.

Perchè? Cos’è successo di nuovo?

Chernobyl dove eravamo rimasti?

Dopo 35 anni si parla di nuovo della centrale nucleare, sempre monitorata e sempre guardata con sospetto.

Il reattore danneggiato della centrale nucleare russa è stato sepolto sotto un sarcofago metallico, ma gli scienziati continuano a rilevare una certa attività radioattiva anomala.

La rivista Science porta in evidenza come le reazioni di fissione sembrano accelerare sotto le macerie del reattore numero 4, il protagonista dell’esplosione del 1986.

In parole povere il reattore n.4 pare si stia svegliando.

L’anomalia è stata rilevata durante un test di sicurezza.

Perché Chernobyl fa ancora paura?

In sostanza si pensava che l’arco di acciaio installato alla fine del 2016 sopra il reattore potesse contenere il problema per i prossimi cento anni. Invece ha impedito alla pioggia di infiltrarsi e dunque, i sensori hanno registrato una nuova crescita dei neutroni che è raddoppiata in quattro anni.

Neil Hyatt, specialista nello smaltimento dei rifiuti nucleari presso l’Università di Sheffield del Regno Unito, ha fatto un esempio molto concreto del problema: immaginate delle braci ancora accese in un barbecue, ecco cosa sta succedendo. Se prima le infiltrazioni di acqua riuscivano a tenere basse le temperature, ora non più.

Chernobyl fa ancora paura perché il problema non è mai stato risolto definitivamente, né forse potrà esserlo.

Chernobyl come è oggi?

Al momento si sospetta che una delle camere (subreactor room 305/2) contenga enormi quantità di materiale radioattivo composito, il problema è che non si può entrare a verificare, neppure con i robot.

Come dicevamo sopra le piogge potrebbero aver tenuto a bada le reazioni nucleari ma la nuova struttura in acciaio potrebbe impedire l’ingresso di acqua a sufficienza per tenere a bada la temperatura.

Uno dei problemi è proprio dato dai livelli di acqua di cui non si conosce la misura.

Anatolii Doroshenko, dell’Istituto per i problemi di sicurezza degli impianti nucleari di Kiev dice: “Ci sono molte incertezze, ma non possiamo escludere la possibilità di un incidente”.

E’ necessario non sottovalutare né ignorare il problema: bisogna capire se queste reazioni si esauriranno da sole o se sarà necessario un intervento per scongiurare un incidente.