Le statistiche in ambito sanitario del nostro secolo, fotografano alla perfezione un problema attualissimo, a cui viene dedicata ancora esigua attenzione: quello dell’alimentazione.
Nel Regno Unito un paziente su sette soffre di diabete, negli States muoiono tredici persone ogni ora per problemi legati all’alimentazione, l’obesità incalza ovunque. E tutto questo è dominato e sepolto da industrie troppo forti e potenti da contrastare.
Viviamo in un mondo diviso da estremi: da una parte canoni di bellezza che propinano modelli estremamente ridotti, che inducono spesso alla malattia, e dall’altro la maggior parte della popolazione che combatte contro i chili di troppo. Difficilmente si riscontra uno stile di vita sano, equilibrato, ma soprattutto consapevole.
Perché fondamentalmente è questo che manca: l’informazione,la cultura del cibo e la conoscenza della sana alimentazione. E poi c’è da contrastare quel grande colosso che è l’industria alimentare, che solo nel Regno Unito spende un miliardo di sterline per promuovere prodotti spesso affatto salutari, contro i quattordici milioni spesi dallo stato per creare campagne di sensibilizzazione contro l’obesità.
Bisogna ripartire dalla scuola, dove, oltre alle materie obbligatorie, si dovrebbe insegnare a vivere. Perché è lì che si deve crescere e maturare, sotto ogni punto di vista. E proprio nel Regno Unito Henry Dimbleby e John Vincent hanno lanciato per Michael Gove un piano alimentare all’inizio di quest’anno. Le scuole potranno attrezzare e coltivare dei veri e propri orti, le famiglie saranno invitate a cucinare: si tenterà di insegnare da zero la cultura del cibo, in modo da dominarlo senza aspettare che sia lui a dominare noi.
Si deve agire sulla base di modelli come la Finlandia, in cui il tasso di mortalità per problemi cardiaci legati al cibo è diminuito dell’80%. Si deve fare pressing sulle catene di Fast Food, in cui basterebbe solo modificare leggermente alcuni ingredienti per abbattere l’apporto calorico dei piatti proposti.
L’obesità, dunque, è solo la punta di un iceberg gigantesco piazzato nel mare dell’ignoranza e dell’ingenuità. Si deve comprendere cosa si mangia. Si deve mangiare con gusto. Si deve mangiare per vivere. E mangiare senza criterio e in modo insano, non porta affatto alla vita.