Bere o non bere, questo è il problema: e se vi trovate a leggere quest’articolo è molto più probabilmente per il secondo, con particolare attenzione per coloro che vengono scelti come autisti alla fine delle serate, perché sono i “soliti sobri” e, più in generale, delle persone protettive. Se, perciò, vi sentite anche voi così, vi è probabilmente una serie di step che ognuno di voi fa prima di prendere la decisione definitiva di uscire la sera.

La decisione

Più spesso di quanto possiate pensare, avrete la possibilità di decidere se darvi alla pazza gioia in fatto di alcolici oppure no. E quella scelta, in genere, sarà: “No, grazie. Stasera però ti faccio da autista“. I vostri amici proveranno a convincervi a fare un sorso, a prendervi giusto un drink, a “divertirvi un po'”, ma voi sarete pronti a fargli vedere come giocherellate con le chiavi dell’auto. Si daranno una calmata, sicuramente.

Si comincia a bere

Chiavi messe al sicuro nella tasca e bicchiere d’acqua alla mano: eccovi seduti, solitari, al bancone del bar, mentre i vostri amici si scolano l’impossibile, cantano a squarciagola e ballano finché i piedi glielo consentono. Ad un tratto, vengono verso di voi, vi prendono per mano e vi trascinano in pista a ballare: sorridete e date a vedere di divertirvi, ma c’è qualcosa che non va. Le loro urla e le loro risate sono molto più spontanee, mentre voi ridete come a non voler fare la parte di quelli che non hanno capito la barzelletta per la quale tutti si stanno sbellicando. Vi ritirate, allora, tristemente al posto che occupavate prima al bar: meglio dare uno sguardo al cellulare.

Le conversazioni

Dopo aver ballato, ecco che i vostri amici sentono il bisogno di conversare: vi ritrovate, così, nel mezzo di una cinquantina di conversazioni in cui non capite se siete degli interlocutori effettivi o meno. Ma basta un amico un po’ alticcio che si siede accanto a voi e vi rivolge la parola a ridarvi conforto. O quantomeno a farvi sentire parte di qualcosa.

Il fine-serata

Stavate quasi iniziando a divertirvi per davvero, quando all’improvviso s’è fatto giorno: ora vi tocca accompagnare a casa i vostri amici, ricordandogli continuamente (e invano) di non vomitare, sputare o fare pipì nella vostra macchina. Alla fine della corsa, l’abitacolo non avrà più il buon odore del deodorante che avevate comprato. Ma va bene anche così.

Il genitore

Siete tornati a casa, ma non è ancora tempo di addormentarsi: “bevi dell’acqua” o “non chiamare la tua ex” sono tra i messaggi che vi ritrovate a inviare ai vostri amici, per metterli al riparo da qualsiasi eventuale guaio. Dormite, suvvia: ve lo siete meritato! Al vostro risveglio, non si conteranno i “grazie” che avrete ricevuto.