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Harry Potter è un fenomeno letterario nato dalla penna di J.K. Rowling che nell’arco di dieci anni (dal 1997 al 2007) ha pubblicato sette libri, facendo diventare le avventure del maghetto una delle saghe più amate da grandi e piccoli. L’ambientazione principale è la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, dove gli aspiranti maghi del Regno Unito, all’età di 11 anni, vengono educati alle arti. Ma come sarebbe Harry Potter senza le sue ambientazioni tipiche inglesi?

Provate a immaginare il simpatico maghetto con gli occhiali in Italia: chissà se sarebbe giunto a Hogwarts in orario, tanto per iniziare, visto che i treni hanno sempre minimo mezz’ora di ritardo – anche se è un’alta velocità; le lezioni non sarebbero le stesse con un Severus Piton e il suo accento british, ma al suo posto ci sarebbe Paolo Villaggio in “Io Speriamo Che Me la Cavo”. Ecco quindi come sarebbe Harry Potter se fosse ambientato in Italia.

Dov’è la lettera per Hogwarts?

Credits: venturiworld.blogspot.com
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Smarrimento? Consegne in ritardo? Colpa di Poste Italiane, altro che dello zio Vernon e zia Petunia che vi chiudono a chiave in camera vostra. Se non avete ricevuto la vostra lettera per Hogwarts finora, è tutta colpa del sistema postale italiano.

Binario 9 e ¾ in ritardo causa Trenitalia

Credits: it.harrypotter.wikia.com
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“Il treno alta velocità diretto a Hogwarts arriverà al binario 9 e ¾ con 40 minuti di ritardo. Ci scusiamo per il disagio.” No, Trenitalia, non ti scusiamo per il ritardo. Come si può arrivare con ritardo alla prima lezione di magia della vostra vita? Ma siamo in Italia e non vi resta che sedervi e attendere che il treno giungerà al vostro binario. In caso contrario, potete optare per un regionale e farvi rimborsare il biglietto.

Harry Potter e i nomi tradotti

Credits: it.harrypotter.wikia.com
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Ovviamente se Harry Potter fosse ambientato in Italia non avrebbe questo nome, ma tradotto diventerebbe Enrico Vasaio. Pensate quindi ai possibili titoli dei libri: “Enrico Vasaio e la pietra filosofale”, “Enrico Vasaio e la camera dei segreti”, “Enrico Vasaio e il prigioniero di Regina Coeli (invece che Azkaban)” e così via. Anche i suoi amici avrebbero dei nomi puramente italiani: Hermione Granger diventerebbe Ermione Fattore (grange è ‘fattoria’ nell’inglese britannico), Ronald ‘Ron’ Weasley tradotto sarebbe Rinaldo, Draco resterebbe Draco, e Ginny si chiamerebbe Ginevra. C’è bisogno di andare oltre?

I luoghi della magia

Credits: www.smartweek.it
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Il mondo di Harry Potter è magico e si estende per tutto il Regno Unito mostrando posti bellissimi e incantati. E in Italia dove si troverebbero questi luoghi? Ad esempio, l’ambientazione tipicamente invernale di Godric’s Hollow, il paese natale di Silente e dei Potter, potrebbe trovarsi sulle nostre Alpi, magari vicino Courmayeur, e forse avremmo potuto vedere due giovani Lily e James sciare. La tetra Villa Malfoy potrebbe corrispondere a uno dei castelli infestati del nostro Bel Paese (magari quello frequentato dal fantasma di ‘Azzurrina’); Hogwarts diventerebbe Castel Sant’Angelo, un luogo immerso tra il verde e i gabbiani sul Tevere; Diagon Alley, il luogo dove i maghi possono fare acquisti di ogni genere, diventerebbe il classico mercatino di Napoli, in cui si vendono statuine del presepe tutti i giorni dell’anno. La nostra Italia ha tanti posti che potrebbero ospitare il nostro Harry Potter italiano.

Pozioni dialettali

Credits: symbolreader.net
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Tutti gli incantesimi e le pozioni in Harry Potter sono pronunciati in latino, una lingua alquanto difficile per gli inglesi, a differenza di noi italiani che la impariamo fin dal primo superiore. Tuttavia, se in Italia ci fosse una scuola di magia in ogni città, pensate davvero che basterebbe sapere il latino? Se Hogwarts fosse a Roma, le pozioni sarebbero in dialetto romano; se fosse a Napoli, via col napoletano; se fosse a Bari, barese; Milano, il milanese. Anche se sfidarsi a una gara nazionale di magia diventerebbe difficile dato che un cittadino del nord non comprenderebbe uno del sud.

Studio maggiore

Credits: www.washingtonpost.com
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L’Italia è un paese dove si studia tanto e si impara poco. Nel Regno Unito, le lezioni nella scuola di magia sono più semplici e divertenti. Immaginate un Severus Piton italiano alle prese con studenti come Harry e Ron che non hanno saputo a memoria la poesia del “5 Maggio” di Manzoni? Una bella nota sul registro e niente lezione di Quidditch nel pomeriggio – solo che al posto di giocare in aria con le scope, il gioco verrebbe fatto su un campo di calcio. Del resto, siamo in Italia e la tifoseria sarà anche maggiore, non trovate?

Vi piacerebbe un Harry Potter in versione italiana?
Quali altre differenze trovate tra il Regno Unito e il nostro Bel Paese?