‘Quanti anni hai?’ Questa è la domanda più odiata dalle donne di tutto il mondo sopra i 26 anni. Il motivo? La fottuta paura dei 30. Poi quella dei 40, e infine quella delle età successive.
La metà dei pensieri di una donna è occupata da idee ed espedienti da adottare/utilizzare per sembrare più giovani.
E cosa succede ora? Succede che qualche genio inventa Femail, ovvero un’app che riesce a stabilire l’età di una persona attraverso una immagine fotografica.
Diabolico vero? In effetti, pur avendo ottenuto ben 35 mila utenti nel giro di poche ore dal lancio, Femail non ha conquistato i consensi di chi tenta di scalarsi gli anni da una vita.
Ciò che rivela l’app non è sempre piacevole, in quanto potrebbe attribuire un’età maggiore di quella reale, con le conseguenze che si possono immaginare.
Il suo utilizzo è semplicissimo: basta caricare una foto propria o altrui per azionare il motore che analizza la struttura facciale dei soggetti, stabilendone l’età.
L’app ha una attendibilità naturalmente relativa, dal momento che riesce stabilire i dati anagrafici con un margine d’errore di circa 3 anni.
Se si vuole avere conferma della propria avvenenza e di un aspetto che resiste ai segni del tempo, è bene non indossare trucco pesante.
Mascara e fondotinta aumentano la visibilità delle piccole rughe, inducendo a stabilire un età spesso superiore a quella effettiva.
Ma poi, è proprio necessario scaricare un’applicazione in grado di spifferare al mondo quanti anni abbiamo?