George Floyd come è morto? In un modo ignobile e per 20 dollari.
Quanto vale la vita di un afroamericano si chiede il mondo.
George Perry Floyd di Minneapolis è morto il 25 maggio 2020, ucciso intenzionalmente da un’agente di polizia bianco americano.
Il classico esempio di abuso di potere, quasi sempre rivolto verso la popolazione americana e le minoranze etniche.
George Floyd come è andata?
George stava comprando un pacchetto di sigarette, a Cup Foods, un negozio all’incrocio tra la 38ª strada e Chicago Avenue a Minneapolis in Minnesota. L’impiegato era convinto che la banconota da 20 dollari consegnata da Floyd fosse falsa.
Il commesso ed un collega volevano farsi restituire le sigarette ma George aveva già raggiunto il suo SUV. Gli impiegati chiamano la polizia. Due agenti del dipartimento di polizia di Minneapolis (MPD), Thomas K. Lane e J. Alexander Kueng, arrivarono ed entrarono nel negozio. Raggiungono poi George nel SUV puntandogli una pistola.
George viene arrestato, non fa resistenza ma arrivano altre due volanti con a bordo Derek Michael Chauvin e Tou Thao.
Chauvin: l’omicida di George
L’agente Chauvin, con precedenti per aggressione, fa scendere l’uomo dall’auto, lo stende in terra e lo ammanetta. Senza nessun motivo gli mette un ginocchio sul collo e premendo sulle carotidi gli impedisce di respirare.
A nulla serve che l’uomo gli dica “Non respiro, per favore!”, per otto minuti Chauvin gli tiene il ginocchio sul collo. Arriverà un’ambulanza che lo porterà in ospedale per dichiararne poi il decesso.
L’accaduto è stato filmato dai passanti e dalle telecamere lì attorno: George non ha mai fatto resistenza e ha chiaramente detto al suo assassino che non riusciva a respirare.
Chi era George Folyd?
Era un uomo di 46 anni. Nato a Houston, in Texas, ha frequentato la Yates High School come atleta multisport diplomandosi nel 1993. Ha avuto dei precedenti penali ma la sua vera colpa è stata essere afroamericano.
Il mondo s’indigna, non c’è spazio per il silenzio, l’America insorge e protesta: Chauvin non deve passarla liscia ma soprattutto è ora di smetterla. Di smetterla con il razzismo, con l’abuso di potere, con la supremazia bianca e con il KKK.
A chi legge chiedo di manifestare il proprio supporto alla comunità afroamericana: è ora di dire basta.
Se non ora quando?