Belle da vedere e buonissime da gustare: le torte di Giada Baldari, non sono semplici dolci, ma un mix di bontà, innovazione e fashion. Si è conquistata così a pieno titolo il soprannome di Sugar Queen, la regina delle torte, facendosi conoscere anche grazie alla partecipazione al programma di Rai Due “Il grande pasticcere” dove ha sfoggiato le sue abilità in fatto di cake design.
Una storia intensa quella di Giada, una storia dei tempi moderni, dove la passione si è fatta largo tra mille difficoltà, con una sola grande convinzione: la voglia di riuscire a realizzare un sogno.
Su Blog di Lifestyle conosciamo meglio Giada, ma siete avvisati: alla fine dell’intervista vi verrà voglia di assaggiare le sue gustose creazioni.
Giada Baldari, meglio conosciuta come la regina delle torte. Ti presenti ai nostri lettori? Chi è Giada nella vita di tutti i giorni?
Direi un vulcano in esplosione. Una mamma, una moglie, una imprenditrice, una pasticcera, una decoratrice, una addetta all’ordine e alla pulizia sia del negozio che di casa, un fattorino delle spese sia di casa che del negozio, una addetta al marketing e ai social, una creativa, la referente di tutti i clienti di SugarQueen e dei fornitori. Nè più nè meno che quello che deve essere una donna che non vuole rinunciare a niente oggi, multisfaccettata e questo mi piace molto perché sono una che si annoia facilmente, anche se la sera la sciatica ne risente!
E poi diciamocela tutta: sono una bambina che non è voluta crescere del tutto e che non ha voluto rinunciare al lato fiabesco e solare della vita, anzi cerco di vedere e concretizzare solo unicorni e arcobaleni intorno a me, e forse questa cosa funziona. Al bando la cattiveria, la negatività e la pigrizia! Luce e amore verso se stessi, tutto ciò che ci circonda e il mondo.
Un passato da avvocato alle spalle, poi nel giugno 2012 ti sei avvicinata al mondo delle torte prima e del cake design poi. Ci racconti com’è nata questa passione?
Mi sono semplicemente trovata a dover realizzare la torta del secondo compleanno della mia prima figlia, Mirea. Da lì è nato tutto, come se fosse una strada già tracciata, un destino già scritto, un percorso fatto di sacrifici immensi e difficili imprese, ma che non mi pesava affrontare. Il lavoro del cake designer e della pasticcera in generale è molto complesso è duro anche fisicamente: si tratta di lavorare soprattutto quando gli altri festeggiano. Io l’ho fatto sin da subito il giorno di Natale, l’ultimo di mio padre, di santo Stefano, di capodanno ecc….e per due anni con due bambini piccolissimi si può dire che non ho quasi dormito, ma ero e sono felice e appagata nelle mie smanie di mettermi continuamente alla prova.
“Sei una mamma che ha sfidato la crisi”, così ti ha definita la giornalista Cristina Zagaria nel libro Sugar Queen. Che messaggio ti senti di dare alle tante mamme che ogni giorno si scontrano con le difficoltà del mondo del lavoro?
Dico di assecondare e prendere al volo le occasioni e le opportunità che ci offre la vita che significa prima di tutto riuscire a vederle e quindi essere sempre ottimisti positivi e sorridere alla vita e a tutti. Secondo poi impegnarsi fino allo stremo delle forze, la vita non regala nulla anzi, siamo noi che dobbiamo trovare e vedere le opportunità nelle situazioni. E poi non lasciarsi mai andare stare sempre in tredici o sul chi va là come direbbe mia nonna, non fare riposare mai il cervello.
Non si può stare fermi ad aspettare che qualcosa accada o che ci piova dal cielo, le cose bisogna andarsele a prendere, costruirle, immaginarle, e soprattutto cambiarle….
Un laboratorio quello nella Riviera di Chiaia di Napoli che dopo pochi mesi si è trasformato in un gustoso punto di ritrovo e di sperimentazione. Le tue torte attraggono golosi e curiosi, cosa ha di diverso un cake designer da un pasticciere?
Direi piuttosto cosa hanno in comune?!No scherzo! In realtà io da sempre mi sono vista più pasticciera che cake designer, sempre per il mio modo di approcciarmi a 360 gradi a qualsiasi aspetto della vita, per il mio essere perfezionista, per l’attenzione che ho sempre dato sin da subito all’aspetto del gusto, all’inside della torta, e alla qualità delle materie prime.
Per me prima di tutto è un prodotto commestibile la torta, ma seguo una concezione diversa e innovativa di pasticceria, una pasticceria moderna e fashion e fusion con estrema attenzione al design e alle innovazioni e alle tendenze internazionali, una pasticceria dinamica e ritagliata su misura in base alle svariate esigenze dei clienti.
Tante le torte con cui hai omaggiato personaggi famosi, tra le ultime quella per la fashion blogger Chiara Nasti. Ce n’è una che ti è rimasta nel cuore?
Devo dire che aldilà degli omaggi, molte fashion blogger sono mie clienti e questo mi riempie di orgoglio. Chi meglio di loro può conoscere le ultime tendenze e apprezzare i dettagli che fanno la differenza? Ed il fatto che scelgano Sugar Queen mi fa capire di essere sulla strada giusta. La torta a cui sono più affezionata è proprio quella studiata ideata e realizzata per i 16 anni di Chiara Nasti, credo che sia stata assolutamente innovativa e la prima, la capistipite di un trend.
Di recente ti abbiamo vista in tv nella trasmissione Il grande pasticcere, com’è stata come esperienza? Se ti dovessero proporre altre collaborazioni per il piccolo schermo accetteresti?
Sì, come ho scritto su Facebook per me è stata una grande opportunità, un’occasione di vita, più che di successo e notorietà, per capire tante cose e fare un percorso dentro di me che mi ha portata a realizzare di avere sete di nuove conoscenze e di essere arrivata al punto limite di quello che potevo realizzare da autodidatta.
Oltre quel punto senza guida, confronto e formazione da parte di grandi maestri non potevo più arrivare, ma sarebbe stato davvero chiedere troppo a me stessa.
Assolutamente sì parteciperei ancora a trasmissioni televisive, al di là della ricchezza interiore che ti lascia come esperienza di vita è molto divertente.
Sei anche insegnante e i tuoi corsi sono molto seguiti, cosa consiglii a chi si vuole avvicinare al mondo del cake design? Quali caratteristiche bisogna avere?
Questa forse è la domanda più difficile.Occorrono una molteplicità di caratteristiche…però io sono per dare un’opportunità a tutti, quindi chiunque ha voglia deve provarci!!
E infine, ci lasci con un consiglio per i nostri lettori che vogliono cimentarsi in questo campo: qual è un dolce da sperimentare a casa propria?
Un pan di Spagna facile facile, che è quello che ho fatto al programma in televisione e ha ricevuto i complimenti del maestro Rinaldini (ed è l’unica ricetta che conosco a memoria) : 200g di zucchero 200g di farina 6 uova bacca di vaniglia.
Montare uova e zucchero in planetaria per 10 min aggiungere la farina setacciata a pioggia, miscelare con Marisa, versare in teglia 26 cm e infornare a 180 gradi per 35 minuti!