Occhi puntati sulla sostenibilità tra design, arte e moda in occasione dell’evento del 7 novembre Sustainable Design, promosso dall’azienda fiorentina SoldiDesign nella propria sede di Calenzano, in provincia di Firenze.
Su Blog di Lifestyle l’intervista a Gianluca Soldi, designer e organizzatore dell’evento.
Gianluca Soldi, executive designer, specializzato in bio-architettura: quanto è importante oggi parlare di sostenibilità anche nel campo del design? Come si coniugano nella pratica?
È fondamentale! Il design è un concetto molto ampio che abbraccia vari settori ma certamente forma e contenuto devono essere in armonia, per questo il design non può e non deve andare a scapito della qualità della materia e dell’ambiente. Parlare di sostenibilità non significa solo la scelta di materiali ecologici o riciclati perché non sempre è possibile, possiamo anche ricercare metodi produttivi che siano all’avanguardia nelle tecnologie e nei processi pre e post produzione, dovremmo privilegiare materiali non soltanto “made in Italy” ma cercare, nel possibile, di individuare materiali, fornitori e produttori a Km 0 e questo non solo per un minor impatto ambientale, dovuto ad un minor utilizzo dei trasporti su strada, ma anche per creare un legame forte con il territorio. Non è facile ma con pazienza e costanza sono obiettivi raggiungibili che impreziosiscono un bene o un prodotto di un valore aggiunto che va ben oltre alla sola parola “ecologico”.
Venerdì a Calenzano si inaugura l’evento “Sustainable Design”, ci racconta in cosa consiste?
La nostra azienda, SoldiDesign, ha voluto fortemente organizzare l’evento Sustainable Design il 7 Novembre proprio per mostrare come la sostenibilità possa spaziare dall’industrial design, cioè il nostro settore, fino alla moda e all’arte. È nostra intenzione riproporre questa iniziativa con delle rassegne che abbracceranno vari settori. Questa è una iniziativa che spero possa essere la prima di una serie.
Il concept di base è quello di proporre e presentare i vari metodi e le molte creazioni che siano in grado di coniugare la bellezza, riferendosi ad arte, design o moda, con la sostenibilità, contrapponendo fortemente il concetto di consumismo che sta lentamente consumando la Terra. In natura tutto si ricicla, si rinnova e si trasforma, è ciò che crea l’uomo che è invasivo per l’ecosistema. Da qui la necessità e l’importanza di sviluppare un modo nuovo di pensare e creare nuovi oggetti e beni ecosostenibile e duraturi.
Design, moda e arte saranno protagoniste della serata, in che modo?
Sarà un trinomio interessante. Industrial design, moda ed arte. Ovvero, riassumendo in un termine, la creatività che, in quanto tale, non vuole imporsi nell’ecosistema e nel mondo ma vuole individuare ciò che apparentemente non ha valore e non è considerato importante per dare vita a un qualcosa di nuovo in modo elegante, bello, accattivante. Noi presenteremo una nuova collezione di Ovetto per la raccolta differenziata e alcune sue evoluzioni. Sarà presentata una sfilata di alta moda realizzata interamente con abiti creati da materiali di scarto o riciclati. La stilista Irene Sarzi Amadè ha creato delle collezioni uniche. Il pittore Fiorentino Filippo Rossi invece è presente con I Colori del Silenzio e la mostra avrà un ruolo importante nell’evento. Per questo motivo abbiamo scritto e detto riguardo all’evento: “quando il design va oltre…”
Durante l’evento sarà presentata la nuova collezione SoldiDesign, ci spiega in cosa consiste?
La serata del 7 Novembre presenteremo alcuni prodotti già in commercio e altri di imminente uscita. Ovetto in tutte le sue varianti, i suoi colori e le nuove decorazioni. Ma lanceremo anche le sue evoluzioni. Differbin, ideato per gli uffici ma in particolare per il settore alberghiero. Bruchetto con la sua incredibile versatilità e funzionalità.
Dulcis in fundo, presenteremo il concept di quella che sarà la novità assoluta tra i nostri contenitori, un oggetto in fase di studio e perfezionamento perché utilizzeremo un materiale che a quanto ci risulta non è mai stato utilizzato per creare qualcosa, è un materiale di largo consumo che finisce poi solo in un cestino. E noi abbiamo l’ambizione di inventare una collezione e realizzarla in scala industriale.
È un progetto che vorremmo concretizzare già nel 2015. Siamo ad un buon punto. Durante la serata racconteremo anche come si sviluppa la fase industriale dei nostri prodotti e quali sono gli elementi forti per i quali si può parlare di design sostenibile. A partire dal fatto che la nostra produzione è quasi interamente realizzata nei dintorni di Firenze, dalle viti fino al packaging. Il nostro fornitore più lontano è in Lombardia.
Siamo molto legati al nostro territorio, a Firenze, alla Toscana e vogliamo fortemente che i nostri prodotti siano anche espressione delle eccellenze presenti nel territorio e ce ne sono tante. Cercare tutti i giorni di essere sempre più un’azienda sostenibile significa anche questo, sforzarsi al massimo di essere innovativi e competitivi a favore dell’ambiente ma anche del nostro territorio e del nostro Paese. È una sfida che vale la pena affrontare.
Ci lascia con tre consigli per arredare la propria abitazione con gusto e con un occhio all’ambiente?
Prima di tutto la casa va pensata secondo il proprio progetto di vita: deve rispondere alle esigenze, per funzione e sintonia, con la personalità di chi la abita. Ricordiamo che sostenibilità è armonia del vivere sano, per questo la scelta dei materiali e dei colori devono rispondere al nostro sentirsi bene, possiamo affermare che ogni territorio ha per conformazione materiali più idonei a rispondere agli agenti esterni che influenzano la vita di tutti i giorni.
Inoltre credo sia opportuno scegliere un arredamento che rispetti sempre il divenire delle persone che vi abitano, perché le persone si muovono, crescono, cambiano ma hanno bisogno di trovare sempre un ambiente che sappia rispondere alle esigenze fisiche e spirituali dove resta prioritario il bisogno di “sentirsi a casa”.
Se lo spazio abitativo è espressione di coloro che lo vivono diventa la “materializzazione” della vita di relazione fra i suoi membri, la casa della comunicazione e della condivisione dove la persona desidera sempre di tornare, perché trova sempre il “posto” per ritrovarsi con se stessa e o con con le persone con cui ha scelto di vivere.
Ogni persona è unica e l’arredo per la propria casa deve rispecchiare questa unicità.