Ci giocavamo da bambini, ma una volta cresciuti molti di noi li avranno buttati via o li avranno ceduti ai cugini più piccoli, perché diventati fuori moda o privi dello stesso appeal che esercitavano su di noi fino a qualche anno prima. Eppure chi è cresciuto negli anni Novanta non potrà mai dimenticarli: sono i giocattoli d’infanzia che ci hanno accompagnato all’epoca delle scuole elementari e delle scuole medie, protagonisti di pomeriggi indelebili trascorsi a fantasticare tanto assieme a nostri coetanei quanto da soli. Eppure, quei giochi che di cui forse è stata nostra madre a sbarazzarsi – in preda all’ennesimo raptus di pulizie casalinghe – valgono oggi una vera fortuna.

Stando alla classifica stilata dal sito americano BuzzFeed, infatti, sono almeno 33 giocattoli di quand’eravamo bambini che attualmente sono arrivati a sfiorare cifre incredibili su siti di aste online come il celebre eBay: qui potremo trovare, tanto per citarne uno che davvero ha fatto la storia, un Game Boy alla modica cifra di circa 580 euro. E se si prosegue la ricerca si scoprirà che il prezzo di un Furby, tra i peluche più amati all’epoca, si aggira intorno ai 350 euro o che una figurina dei Pokemon, un tempo tranquillamente acquistabile in qualsiasi edicola a prezzi più che abbordabili, all’oggi vale sui 470 euro. Ma non è finita qui: le indimenticabili case di bambole in miniatura della Polly Pocket costano ormai intorno ai 300 euro, così come un banale Tamagotchi viene venduto per oltre 330 euro. Ancora più sconvolgente, poi, è la cifra a cui possono arrivare certi esemplari di action figures: basti pensare che un Power Ranger è valutato più di 2.900 euro. E non è nulla se si considerano i prezzi di certe collezioni di Micro Machine, messe in vendita per oltre 14.600 euro. Delle cifre stratosferiche che ci fanno rimpiangere amaramente i tempi andati, e di certo non soltanto per questioni emotive.