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Domani 25 novembre, si celebra la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne: vittime di omicidi, stupri, mutilazioni, sono spesso loro le protagoniste delle cronache nere, come dimostrano purtroppo i dati Eures.

I casi di femminicidio in Italia nel 2013 sono stati 179, contro i 157 dell’anno precedente, con un incremento al Sud del 27%. Al centro il numero è raddoppiato: 22 nel 2012, 44 nel 2013 e al nord svettano i casi di violenza all’interno delle famiglie, 8 su 10, e sono frequenti i matricidi e le uccisioni col movente della gelosia. Autori degli omicidi sono spesso mariti, compagni, familiari.

femminicidio

Quindi, quello di domani sarà un giorno importantissimo per ricordare tutte le donne vittime di violenza fisica e psicologica. Si ricorderanno queste donne con varie iniziative in tutto il mondo, in occasione di questa giornata istituita nel 1999 dalle Nazioni Unite. In Italia, piazza del Popolo a Roma si tingerà di rosso e sulle facciate dei palazzi saranno proiettate parole legate a questo tema. A Milano si svolgerà il tour “24 ore per parlarti d’amore“, che attraverserà la città dal Parco Sempione ai Navigli.

In via De Amicis a Milano, esiste il “Muro delle bambole“, una grata con appese decine e decine di bambole, spazio nato il 21 giugno scorso come monito alla “sofferenza” femminile, ma anche alla voglia di riscatto e alla volontà a resistere. Il fine è dare un’immagine plastica e visiva, anche se non banale, del terribile destino che a volte riguarda noi donne, che qualcuno ha deciso di vandalizzare, strappare o addirittura rubare, piccolo segno che ci evidenzia il poco rispetto che ci è concesso e questo deve cambiare. Gli occhi sbarrati delle bambole, valide rappresentanti della nostra infanzia, ci guardano e denunciano statistiche tanto terrificanti.

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Anche la moda ha deciso di scendere in campo e affiancare diverse associazioni per partecipare ai vari progetti di sensibilizzazione, che hanno come scopo quello di far luce quella che purtroppo è ancora oggi, una delle piaghe maggiormente radicate nella nostra società.

Il brand di gioielli Pandora ha ideato “We care- accanto alle donne“, che sposa la causa del l’associazione onlus “Fare X bene“, la quale sostiene e promuove la tutela dei diritti delle donne. Da Novembre 2014 fino a Marzo 2015 sarà disponibile questo bellissimo charm denominato “Caring” di Essence Collection e i ricavati delle vendite saranno interamente devoluti a favore di questa causa, per offrire consulenza legale e psicologica alle donne vittime di abusi e violenze.

Topshop, grazie alla collaborazione con la designer di gioielli Solange Azagury-Partridge, ha creato una speciale collezione per sensibilizzare l’opinione pubblica. Dalla collaborazione sono nati quattro gioielli in oro e argento dal design molto particolare: tutti infatti mostrano la silhouette di una donna in ginocchio che si tiene la testa con le mani. Il forte impatto visivo dei gioielli è ovviamente voluto dalla designer che ha dichiarato che l’idea alla base delle creazioni è quella di voler incarnare la complessità e le emozioni delle vittime. I gioielli hanno dei costi ridotti, circa 20 sterline e il ricavato sarà devoluto all’associazione charity EDV.

Altra maison scesa in campo per le donne è quella di Vic Matié, che collabora con l’associazione “Doppia Difesa” fondanta dalla showgirl Michelle Hunzinker e dall’avvocato Giulia Bongiorno e che da anni si occupa delle donne vittime di stalking e violenze. In occasione di un evento promosso proprio da Doppia Difesa e Rai Cinema, tenutosi il 25 Ottobre, il brand ha messo all’asta un tronchetto stringato open toe, con tacco in acciaio saldato a mano, indossate dalla campionessa Federica Pellegrini, in occasione della sfilata del brand.

A Palermo, si svolgerà l’evento “Una sfilata contro la violenza sulle donne” con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza e soprattutto dare coraggio alle donne vittime di abusi, affinché decidano di denunciare ed uscire dal loro doloroso silenzio. Alla sfilata faranno da testimonial tre donne che in passato hanno subito degli abusi e che hanno reagito, trovando il coraggio di denunciare. Tutte le donne che sfileranno non saranno modelle di professione, ma donne delle istituzioni locali, provinciali e regionali.

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Donne dimostriamo di essere forti e ricordiamoci chi siamo e cosa vogliamo dalla vita e di sicuro non saranno le botte e i maltrattamenti da parte di uomini che dicono di amarci.