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L’acido folico è una vitamina del gruppo B, precisamente nota con il nome di vitamina B9, molto importante per l’organismo, specialmente in gravidanza. Durante i mesi di attesa il fabbisogno di questa vitamina aumenta notevolmente, e, a tutela della salute del bimbo, è consigliata una sua assimilazione costante e in misura sufficiente per il benessere di mamma e bebè.

Paolo Salerno, il ricercatore del Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in occasione del convegno Stili di vita, corretta alimentazione in gravidanza e prevenzione delle patologie congenite organizzato a Expo dal Ministero della Salute, ha dichiarato: “Tutte le donne che pianificano una gravidanza o non la escludono dovrebbero iniziare ad assumere acido folico, in quantità di circa 0.4 milligrammi al giorno fino al terzo mese di gravidanza, quando si verifica la chiusura del tubo neurale. La vitamina B9 permette di prevenire lo sviluppo nel neonato di gravi malformazioni del sistema nervoso centrale, tra cui la più nota è la spina bifida”.

Nonostante la dieta mediterranea sia ricca di acido folico, presente specialmente in legumi e verdure a foglia larga e frutta, le sue riserve non sono comunque abbastanza per condurre una gravidanza. “È necessaria una supplementazione, tramite pasticche che si possono trovare in farmacia”, ha aggiunto Salerno. Questo perché il più delle volte una donna scopre di essere incinta soltanto con lo scorrere della quinta settimana di gravidanza, periodo in cui lo sviluppo delle strutture embrionali, da cui si formeranno il cervello e il midollo spinale del feto, è già avvenuto (sviluppo che si completa appena 28 giorni dopo il concepimento).