Dopo il grido “Je suis Charlie” e “Not in my name” per la libertà di espressione, di certo non poteva mancare la rivalsa femminista, in particolare quella di alcune delle protagoniste della 72esima edizione dei Golden Globes 2015, svoltisi ieri a Beverly Hills.

Tolti i vincitori, protagoniste assolute sono state loro, le donne. Come? Vediamo quali sono stati i momenti più femministi della serata.

Tina Fey rompe gli standard di bellezza femminile

Tina Fey, popolare attrice comica americana, ha deriso gli uomini che hanno subito vere e proprie trasformazioni fisiche per interpretare certi ruoli e si è presentata ai Golden Globes in panni inusuali, distogliendo l’attenzione almeno per un po’ dalle bellezze del red carpet: un vero e proprio grido alla libertà di espressione femminista.

Patricia Arquette lancia il suo grido per le madri single

Patricia Arquette, che interpreta il ruolo di Avery Ryan nell’ultima serie di Csi, ha concluso i Golden Globe con il premio come miglior attrice non protagonista per il film Boyhood e un grido di rivalsa per le madri single. Il suo pensiero, davvero sentito, è andato a sua madre per averla accudita e cresciuta con le sue sole forze e a tutte quelle donne che come Olivia, si danno da fare per rendere brillante il futuro dei propri figli, anche da sole.

Femminista o no, le sue parole hanno davvero scosso gli animi.

Tina Fey e Amy Poehler lanciano la battuta più piccante a Bill Cosby

Tina Fey e Amy Poeler hanno condotto con l’eleganza che le contraddistingue questa edizione dei Golden Globes, ma non si sono fatte mancare qualche battuta. La più piccante è stata riservata a Bill Cosby, sempre più nel mirino per le recenti accuse di stupro. Le due presentatrici non hanno avuto paura di sferrare l’ennesimo colpo riferendosi alle protagoniste di “Into the woods”, in particolare la Bella Addormentata sarebbe la ragazza che credeva di prendere semplicemente un caffé con Bill Cosby.

Joanne Frogatt dà voce alle donne sopravvissute ad atti di stupro

Il mondo va così veloce che a volte ci si dimentica di soffermarsi a riflettere ed è proprio questo che Joanne Frogatt ha voluto invitare a fare con il suo discorso femminista, ma non solo. L’attrice inglese ha infatti raccontato di aver ricevuto una lettera da una donna sopravvissuta ad atti di stupro che affermava tra le righe di voler semplicemente essere ascoltata. E così è stato, poiché il grido di Joanne Frogatt è partito proprio per lei e per tutte quelle donne che hanno paura di parlare.

Amy Adams ricorda l’importanza del ruolo delle donne

Amy Adams, vincitrice del Golden Globes con il film Big Eyes, tiene a ricordare a tutti quanto sia importante che oggi le donne abbiano un ruolo importante nella società. In particolare, mossa da un principio più che femminista, afferma che è davvero fantastico che le donne oggi abbiano una voce così forte ed è contenta che sua figlia, a soli quattro anni, pur non capendo esattamente che cosa le accade intorno, possa crescere con determinati modelli.

Gina Rodriguez rappresenta l’importanza della diversità

Gina Rodriguez, con le sue origini latine, afferma con orgoglio l’importanza della diversità. Nel suo grido di rivalsa cita suo padre che quando era bambina le diceva “Today is going to be a great day. I can and I will.” (Oggi sarà un grande giorno. Posso e lo farò) e così lei risponde “Today is a great day. I can and I did.” (Oggi è un grande giorno. Posso e ho fatto.)

Tina Fey puntualizza quanto impressionante siano Amal e Clooney

Amal interpreta il ruolo di un avvocato che lavora sul caso Enron e opera come consulente per Kofi Annan, designata ad una commissione di tre persone per investigare sulle violazioni di guerra emerse sulla striscia di Gaza, mentre suo marito Clooney è davvero un attore da trofeo.
Si tratta del primo red carpet insieme per i due attori e Amal rappresenta di certo una bella rivincita femminista.

Jill Soloway, creatore di Transparent pone l’attenzione sulla discriminazione subita dai trans

Accettare il diverso è un’azione che non tutti sono in grado di compiere, soprattutto in una società ancora pervasa dai pregiudizi ma con persone come i genitori di Jill Soloway, che hanno deciso di uscire allo scoperto e rivelare la propria natura trans.
Jill Soloway dedica il suo premio non solo a loro ma anche a Leelah Alcorn e molte persone trans che muoiono troppo giovani.

A favore dei trans si esprime anche Jeffrey Tambor per consertirle di essere parte del cambiamento.

Lily Tomlin e Jane Fonda disapprovano il detto che le donne non siano divertenti

Lily Tomlin e Jane Fonda se la prendono in maniera ironica con chi afferma che le donne non siano divertenti nei ruoli comici e pongono l’attenzione sugli uomini, rilanciando la stessa battuta.

Di certo non è mancato il fervore femminista, ma per chi meriti di più il premio per la comicità la gara è ancora aperta.

Maggie Gyllenhaal rompe l’idea che tutti i ruoli per donne debbano rappresentare carattere forti

Chi dice che la donna in tv debba essere una donna di potere? Maggie Gyllenhal guarda le donne sedute in sala e puntualizza come molte di loro abbiano interpretato ruoli diversi, a volte potenti, a volte sexy, a volte onorevoli, tutt’altro che sempre forti. Si tratta per lei, più che per ogni altra, di una vera e propria rivoluzione femminista.

Il premio a Julianne Moore è la prova che le storie di donne più anziane devono ancora essere raccontate

Il mondo ci insegna che essere belle e giovani è una vera e propria virtù ma forse non quando si tratta di cinema. Il premio a Juliannne Moore come miglior attrice nel film drammatico Still Alice dimostra come le storie di donne più anziane siano degne di essere raccontate.