Nonostante stiano promuovendo una nuova versione di Happy Meal, contenente una nutriente alternativa ad hamburger e patatine, le pubblicità di McDonald’s non otteggono effetti benefici: stando ai risultati di un recente studio dell’Università di Liverpool, queste reclame non solo non conducono i bambini a scegliere cibi più sani, ma addirittura li inducono a gradire il cibo spazzatura anche di più.
I ricercatori affermano che lo studio condotto mostra palesemente qual è il potere di McDonald’s, il colosso dei fast food accusato di aver aggirato con furbizia le regole relative alla pubblicità, cui spesso si attribuisce la responsabilità di incentivare l’obesità nei bambini.
Un Happy Meal contiene una portata principale (in genere un hamburger, un cheeseburger o una porzione piccola di McNuggets di pollo), una pietanza di accompagnamento (patatine fritte, fette di torta, insalata in alcune regioni) e una bevanda (latte, succo di frutta, un drink analcolico).
Nel corso della ricerca, a 59 ragazzini di età compresa tra i sette e i nove anni sono state mostrate diverse pubblicità di giocattoli. Gli è poi stato chiesto di scegliere un piatto principale, un contorno e una bevanda tra le opzioni disponibili per l’Happy Meal. Inoltre, gli è stato anche domandato quanto gli piacesse il cibo spazzatura. Lo stesso iter è stato ripetuto due settimane più tardi, sostituendo le pubblicità di giocattoli con quelle di McDonald’s stesso: davanti alle immagini di un Happy Meal con bastoncini di pesce, frutta e una bottiglia d’acqua, al momento dell’ordinazione i ragazzini continuavano ad accordare la loro preferenza ad hamburger e patatine.
Per di più, i bambini hanno ammesso di amare i fast food anche di più dopo aver visto le pubblicità degli Happy Meal. La ricercatrice Emma Boyland afferma che mostrare un contenuto a base di frutta e acqua piuttosto che di frappé e patatine non significa aver rispettato le regole pubblicitarie previste in ambito di pubblicità ai bambini, ma semplicemente averle aggirate con furbizia. Ciò vuol dire che i cibi ad alto contenuto di zuccheri e di grassi possono continuare a essere reclamizzati durante programmi molto popolari, guardati da milioni di bambini.
“In un mondo ideale, le pubblicità per bambini sarebbero vietate” afferma la Dottoressa Boyland “Può sembrare una posizione estrema dire che non bisognerebbe pubblicizzare prodotti ai bambini ma sta di fatto che i bambini non contemplano le tecniche di persuasione e i pubblicitari non dovrebbero pilotarne le scelte“.
McDonald’s, dal canto suo, ha affermato di aderire ad alcune delle più rigide regole di marketing al mondo, di aver lavorato duro per migliorare i suoi menù e di non sponsorizzare cibi ad alto contenuto di grassi e zuccheri. Eppure un bambino su tre è comunque in sovrappeso. Le ricerche hanno inoltre mostrato che i bambini obesi sono fino a sei volte più a rischio di sviluppare problemi legati alla pressione alta – problematiche notoriamente coinvolte nelle patologie cardiache.