Stilata da più di 900 esperti di gastronomia provenienti da 26 diversi Paesi del mondo, la classifica “The World’s 50 best restaurants” consacra la portata straordinaria dei maggiori talenti culinari del pianeta: in cima alla lista ufficiale dei 50 migliori ristoranti al mondo c’è il Noma di René Redzepi, il celebre locale danese che, così, riconquista il primato mondiale soffiatogli lo scorso anno dal ristorante spagnolo El Celler de Can Roca, scivolato in seconda posizione. Il Noma – sito a Copenhagen e insignito di due stelle Michelin – è un ristorante con 45 posti a sedere che ha sede in un deposito portuale, famoso soprattutto per l’esperienza gastronomica fuori dal comune proposta ai suoi clienti: l’aspirazione del Noma è, infatti, quella di reinventare la cucina nordica in una chiave creativa che s’intuisce già dal nome, nato dalla fusione di due parole danesi, “nordisk” (nordico) e “mad” (cibo). I piatti serviti includono toast a base di riccio di mare, crema di latte caramellato con fegato di merluzzo, muschi e funghi porcini, ravanelli al lievito di birra e manzo in salsa tartara con formiche vive.
Il Celler de Can Roca, che si è piazzato al secondo posto, è un ristorante spagnolo a conduzione familiare: gestito dai fratelli Joan, Josep e Jordi Roca, presenta un menù a base di piatti tipici catalani su cui vengono sperimentate delle variazioni al limite della creatività. Ma ciò che l’ha reso celebre è la presentazione delle pietanze, come ad esempio le olive caramellate servite su di un bonsai. La Spagna, peraltro, è il Paese che, insieme agli Stati Uniti, si è meglio difeso all’interno della classifica: sono ben 7 i ristoranti spagnoli – e altrettanti quelli statunitensi – che appaiono nell’elenco dei 50 migliori sulla faccia della Terra. Due i rappresentanti made in USA a rientrare nella top ten: l’Eleven Madison Park di New York – che ha raggiunto il quarto posto – e l’Alinea di Chicago, in nona posizione.
Si riconferma al terzo posto l’Italia con l’Osteria Francescana modenese del superlativo Massimo Bottura, che propone nel suo ristorante a 3 stelle Michelin un menù in cui il gusto si unisce alla poesia, con pietanze suggestive che variano da “l’anguilla che risale il Po”, passando per “tutte le lingue del mondo” (sushi di lingua tiepida al rafano e composta di mele), fino alla “patata in attesa di diventare un tartufo”.
Non è da meno il Regno Unito: sono tre i ristoranti inglesi a figurare tra i 50 nomi d’eccellenza, tra cui il Dinner di Heston Blumenthal e il Fat Duck. Il Dinner, al quinto posto, fa parte dell’hotel di lusso Mandarin Oriental che sorge ad Hyde Park. Il suo menù – di cui sono garanzia le due stelle Michelin che gli sono state attribuite – si ispira alla gastronomia britannica del passato: risalgono, infatti, al 1300 le ricette delle pietanze servite, tra le quali figurano anche la Meat Fruit (frutta imbottita di testicoli di toro) e il Rice and Flesh (riso allo zafferano a base di manzo, ossa incluse). Il Fat Duck, dal canto suo, serve piccole porzioni che i clienti possono assaggiare in un lasso di tempo di tre ore e mezza, al “modico” prezzo di 195 sterline: tra gli assaggi, porridge di lumache, gelatina di quaglia con crema di gambero d’acqua dolce, muschio di quercia, crostoni ai tartufi e il Tè del Cappellaio Matto, che consiste in una zuppa fatta passare per minestra di tartaruga. Altro ristorante londinese a rientrare nella lista in decima posizione è stato il Ledbury, gestito dallo chef australiano Brett Graham. L’Australia, invece, vanta un unico nome tra quelli dei 50 ristoranti più prestigiosi del mondo: l’Attica di Melburne, classificatosi trentaduesimo.
Ecco, allora, dove recarsi quando la curiosità si fa insaziabile:
1) Noma, Copenhagen, Danimarca
2) El Celler de Can Roca, Girona, Spagna
3) Osteria Francescana, Modena, Italia
4) Eleven Madison Park, New York, Stati Uniti
5) Dinner di Heston Blumenthal, Londra, Regno Unito
6) Mugaritz, San Sebastian, Spagna
7) D.O.M, Sao Paulo, Brasile
8) Arzak, San Sebastian, Spagna
9) Alinea, Chicago, Stati Uniti
10) The Ledbury, Londra, Regno Unito
11) Mirazur, Mentone, France
12) Vendôme, Bergisch Gladbach, Germania
13) Nahm, Bangkok, Thailandia
14) Narisawa, Tokyo, Giappone
15) Central, Lima, Perù
16) Steirereck, Vienna, Austria
17) Gaggan, Bangkok, Thailandia
18) Astrid y Gastón, Lima, Perù
19) Fäviken, Järpen, Svezia
20) Pujol, Città del Messico, Mexico
21) Le Bernardin, New York, Stati Uniti
22) Vila Joya, Albufeira, Portogallo
23) Frantzén, Stoccolma, Svezia
24) Amber, Hong Kong, Cina
25) L’Arpège, Parigi, Francia
26) Azurmendi, Larrabetzu, Spagna
27) Le Chateaubriand, Parigi, Francia
28) Aqua, Wolfsburg, Germania
29) De Libreije, Zwolle, Olanda
30) Per Se, New York, Stati Uniti
31) L’Atelier Saint-Germain, Parigi, Francia
32) Attica, Melbourne, Australia
33) Nihonryori RyuGin, Tokyo, Giappone
34) Asador Etxebarri, Atxondo, Spagna
35) Martin Beragategui, San Sebastian, Spagna
36) Mani, Sao Paolo, Brasile
37) Andre, Singapore
38) L’Astrance, Parigi, Francia
39) Piazza Duomo, Alba, Italia
40) Daniel, New York, Stati Uniti
41) Quique Dacosta, Denia, Spagna
42) Geranium, Copenhagen, Danimarca
44) The French Laundry, Yountville, Stati Uniti
45) Hof Van Cleve, Kruishoutem, Belgio
46) Le Calandre, Rubano, Italia
47) Fat Duck, Bray, Regno Unito
48) Test Kitchen, Città del Capo, Sudafrica
49) Coi, San Francisco, Stati Uniti
50) Waku Ghin, Singapore