Scrubs era un telefilm che parlava di un gruppo di medici alle prime armi in una grande struttura ospedaliera e ogni episodio aveva la caratteristica di essere narrato dal punto di vista del protagonista, J.D., che era una specie di Meredith Grey prima di Grey’s Anatomy. A differenza però di quest’ultima serie altamente distruttiva e depressiva per i suoi telespettatori, Scrubs era più leggera, divertente, ma al tempo stesso riflessiva.
Scrubs ci faceva ridere perché J.D. era un tipo strano: ad un certo punto di una conversazione noiosa, lui si assentava per un po’ e iniziava a viaggiare con la fantasia, cominciando a farsi i cosiddetti film mentali e a immaginarsi scene simpatiche e colorate ispirate a qualche dettaglio della situazione. Nessuno a parte il suo migliore amico Turk riusciva a capire cosa accadeva nella mente di J.D. Lui lo conosceva così bene che a volte era in grado di indovinare a cosa stava pensando e magari anche a far parte dello stesso film mentale.
Anche io sono un po’ come J.D. e non lo faccio per offendere. Quando ci sono i genitori che stressano con le solite domande “Hai mandato il curriculum lì?”, i nonni con “E il fidanzatino?” e gli amici che “Ma l’hai visto quel tipo? Sai chi è incinta adesso?”, ecco che mi estraneo dalle conversazioni e inizio a immaginare un mondo migliore in cui tutte le persone noiose non sono altro che nemici che devo combattere. A volte sono gli zombie di The Walking Dead, altre volte sono gli Estranei di Game Of Thrones. Generalmente riesco a sconfiggerli grazie ai miei super poteri che sviluppo durante la mia fantasia mentale.
Preferisco tenere le fantasie per me, o al massimo condividerle con chi mi capisce meglio e sa cosa vuol dire estraniarsi in quel modo. Il problema è che finita la fantasia, quando i genitori si aspettano una risposta alle loro interminabili domande, io non ricordo nulla. Non è facile spiegare il significato di ‘film mentali’ a chi problemi non ne ha.
Ci piace immaginare le cose perché siamo dei sognatori ottimisti e speriamo che ci sia un futuro migliore. Magari con il lavoro dei sogni, accanto al tipo che è identico al nostro attore preferito (siamo realisti: non ci ritroveremo il nostro attore preferito ai nostri piedi, a meno che non siamo Katie Holmes e lui sia Tom Cruise). Per ora non possiamo che continuare a sognare ad occhi aperti e condividere le nostre fantasie con il nostro Turk di turno, che sarà il nostro più fedele spettatore.
Nei miei film mentali il lieto fine è sempre assicurato.