Aspettavano tutti una scusa, una motivazione scientifica che giustificasse il proprio comportamento ormonale e la risposta è arrivata, in particolare da un gruppo di ricercatori della Cornell University americana.
La domanda esistenziale però non riguardava il buco dell’ozono o l’estinzione dei Panda, bensì le conseguenza psichiche dei rapporti occasionali. Sì, perché per alcuni uomini le divinità di riferimento sono Casanova e Bel Ami, contro i Louboutin e Miuccia Prada delle donne.
La psicologa Zhana Vrangalov, ha avuto la “fortuna” di seguire, con il suo team, per nove mesi le abitudini amorose di 370 studenti, in piena crisi ormonale, analizzando il loro approccio all’altro sesso e alle avventure di una notte.
Il risultato? Viviamo in un mondo che pullula di sociosessuali: il 42% del campione ha, infatti, dichiarato la propria abilità nel passare da una/un partner all’altro con la stessa rapidità di una piega ai capelli o di una serie da quindici di flessioni, prendendo esclusivamente il meglio da questa “immensa opportunità”.
“Questo studio sembra suggerire che il sesso occasionale fa bene a chi ci è portato”, afferma la Vrangalov sul magazine Usa Pacific Standard, andando contro i precedenti studi che dichiaravano i rapporti occasionali come fonte inesauribile di ansia e legati perciò all’aumento della depressione.
Ma come sempre la verità sta nel mezzo e, secondo la psicologa, il modo per godere dei benefici di una sessualità effimera, è attuarla da sobri e con le dovute precauzioni.
Sì, perché il giorno dopo una notte brava, iniziata con un cocktail e finita tra le lenzuola, oltre al mattone in testa, siede accanto al Don Giovanni anche lo spettro della paternità. Un divertimento consapevole, al contrario, donerà tranquillità e soddisfazione, senza il pericolo di doversi ritrovare con pannolini e biberon per il resto della vita.
Una vita che a vent’anni è ancora davvero troppo lunga. E che, soprattutto promette ancora tante altre occasioni.