L’importazione del cibo cinese arriva sempre più a gamba tesa in Italia. Secondo lo studio effettuato da Coldiretti, le importazioni agroalimentari provenienti dalla Cina hanno superato il 35% rispetto invece alle esportazioni made in Italy nel 2018 dello stesso settore. Bisognerà quindi creare un migliore equilibrio nel rapporto commerciale in quanto, i prodotti italiani hanno subito un netto calo.
Il cibo cinese e il mercato asiatico
La Cina è arrivata ad occupare il secondo posto mondiale tra i paesi che hanno fatto scattare tantissimi allarme alimentari nell’Unione Europea. Nel corso del 2018, si sono intensificati i controlli sulle importazioni agroalimentari e sul cibo cinese. Nonostante ciò questo mercato continua ad essere fortemente in espansione. Le motivazioni del boom del cibo cinese e dei prodotti agroalimentari provenienti dalla Cina sono diverse. Innanzitutto è bene dire che in questo Paese asiatico, la manodopera è più bassa. Inoltre il cibo cinese, così come anche i tipi di coltivazione, sono nettamente diversi da quelli italiani. Le importazioni cinesi hanno raggiunto dei livelli davvero preoccupanti, tanto che i coltivatori italiani hanno iniziato a temere anche il mercato asiatico. Nel corso degli ultimi anni sono stati messi in campo anche una serie di strumenti per cercare di tutelare il made in Italy. Tutto per limitare le importazioni cinesi. Infatti, per quanto concerne il mercato della frutta fresca, dalla Cina non è possibile ricavare alcuni prodotti.
Importazioni italiane in Cina ed il controllo su made in Italy
A partire dal 2016, la Cina ha cercato un po’ di allentare la presa su quelli che sono i controlli delle spedizioni agroalimentari del made in Italy nel proprio paese. Le carni suine italiane adesso hanno libero accesso. Lo stesso discorso vale anche per l’erba medica italiana che, a partire dal 2018 è possibile portare in Cina. l’Italia invece può esportare in Cina soltanto agrumi e kiwi, mentre invece non è possibile pensare di esportare pere e mele, per cui vi è uno specifico negoziato in corso. Secondo Coldiretti, ma anche secondo gli enti di categoria di questo ambito, sarebbe opportuno cercare di rinegoziare i rapporti con il mercato asiatico che sta prendendo sempre più piede anche in Italia.