Una vampira dai capelli rossi, con vistosi tatuaggi, che addenta un pezzo di carne sanguinante: è questa l’immagine sul manifesto che ha provocato lo scontro ideologico tra la comunità vegana e vegetariana di Napoli e un pub-grill del Vomero. Una pubblicità “cruda”, è il caso di dire, che non lascia spazio all’immaginazione e che disegna un’idea selvaggia attorno alla figura dei degustatori di carne animale, attirando, come voluto, l’attenzione di passanti e turisti. “A me piace al sangue“, come se non fosse chiaro, è la scritta che accompagna l’immagine, sul cartellone pubblicitario.
“Questa pubblicità è disgustosa, e rende ridicola l’uccisione degli animali“, commentano i primi vegetariani sui social, creando, a effetto domino, una catena di altri commenti sul fatto. “Quell’immagine – commenta qualcun’altro – non solo è offensiva, ma anche volgare“, e altri ironicamente “Finalmente ha aperto un ristorante vegan-free, fuori dalle mode di oggi“. Ha fatto parlare di sé, apparentemente in maniera ingenua, ma l’ha fatto: l’obiettivo pubblicitario è raggiunto. Ma cosa ha risposto il pub ai cittadini indignati, soprattutto dopo l’imbrattamento, durante le scorse notti, di un loro manifesto da parte di vegetariani o vegani contrariati? “Siamo un’azienda che appoggia e proclama la libera espressione ed opinione, pertanto in questi giorni abbiamo accettato qualsiasi feedback successivo all’affissione dei nostri cartelloni pubblicitari, non cancellando alcun tipo di commento anche negativo dalla nostra fan page. Ci dispiace se la nostra comunicazione ha offeso la sensibilità di qualcuno con idee divergenti dalle nostre ma, ci dispiace altrettanto che l’opinione di chi si è sentito offeso sia pervenuta attraverso un atto di stampo vandalico“. Una risposta distaccata e ineccepibile, che non lascia spazio a ulteriori polemiche, circa la scelta del soggetto del manifesto.
Numerose sono state le mail di protesta inviate al sindaco, per la rimozione dei cartelloni pubblicitari, e numerosi continuano ad essere ancora i commenti e i messaggi sui social e sulla fanpage del locale, che si sta attrezzando anche per inserire un menù veg. E va bene, ci si può schierare a favore di una ideologia, di un regime alimentare o di qualsiasi altra scelta personale, ma ci si deve sempre schierare a favore della libertà d’espressione.