Sono stati 295 gli orsi neri uccisi in Florida questo fine settimana secondo le stime della Florida Fish and Wildlife Conservation Commission: la stagione di caccia è stata dichiarata aperta mezz’ora prima dell’alba di sabato e si è conclusa dopo giusto due giorni, visto che i cacciatori si sono avvicinati rapidamente il limite stabilito di 320 esemplari.
“Abbiamo sottovalutato la velocità con cui i cacciatori avrebbero agito” ha dichiarato Diane Eggeman, una dei dirigenti della FWC alla stampa americana. La caccia è stata indetta per stabilizzare la riproduzione degli orsi neri, cresciuta da poche centinaia che erano negli anni Settanta fino a raggiungere all’oggi i 3.000 esemplari.
Benché quello che è considerato il più grosso mammifero della Florida fosse reputato a rischio di estinzione e fosse stato nominato specie protetta fino al 2012, quasi 4.000 sono state le persone a munirsi del permesso di cacciare nella foresta: il ricavato ottenuto dalle vendite delle licenze andrà a finanziare la gestione del piano rifiuti della Florida, con lo scopo di ridurre i conflitti tra uomini e animali.
Quella che è palesemente un’ingiusta crudeltà, è stata inquadrata dal direttore della divisione ‘Habitat e Conservazione delle Specie’ della FWC, il Dott. Thomas Eason, niente di drammatico: “In una prospettiva di sostenibilità biologica, si tratta di numeri che non ci preoccupano. Abbiamo una popolazione di orsi neri caratterizzata da una forte resilienza.”
Dei 41 stati americani in cui vi è una grossa presenza di orsi, sono ben 33 quelli in cui la caccia è legale. La Florida ha vietato l’uso di esche e la caccia sportiva, ma autorizza i richiami. Ai cacciatori è stato permesso di uccidere un animale a testa mirando al sesso, in caso di esemplari superiori alle 100 libbre di peso e senza cuccioli.