La recente uscita del film Disney “Inside out” sottolinea una vera e propria rivoluzione che sta avvenendo sotto i nostri occhi: la rivincita delle persone sensibili.
Secondo recenti studi, infatti il successo nella vita, più che dal famoso “QI”, cioè quoziente intellettivo, dipende dal “IE” ovvero Emotional Intelligence. L’intelligenza emotiva.
Per il Canergie Institute of Technology, l’85% del successo economico di una persona è basato più che sulla sua preparazione accademica,sulle sue capacità relazionali, sull’empatia e sulla capacità di capire i bisogni dell’altro.
Si delinea così una nuova figura di leader che, avendo una chiara cognizione di sé e del proprio stato d’animo è in grado di orientare le proprie capacità e i propri comportamenti verso obbiettivi comuni o individuali.
Un concetto elaborato per la prima volta dallo psicologo David Goleman quasi vent’anni fa, nel libro “Emotional Intelligence, e che continua a far parlare di sé sempre più insistentemente. Lo scienziato afferma che questa qualità è una delle più importanti per formare una società moderna ed evoluta; la chiave del progresso sarebbe quindi la maturità e l’intelligenza nelle emozioni.
Goleman esprime inoltre le cinque caratteristiche essenziali per avere un “IE” alto:
1. Consapevolezza di sé
La capacità di produrre risultati riconoscendo le proprie emozioni. Quindi ad esempio, riconoscere che un determinato comportamento mi dà fastidio, non richiudersi davanti a questo sentimento, ma al contrario agire per superare questa sensazione.
2. Dominio di sé
La capacità di utilizzare i propri sentimenti per un fine. Provo rabbia? Bene, non mi abbandono ad essa ma uso questa energia per portare a termine il mio lavoro.
3. Motivazione
La capacità di scoprire il vero e profondo motivo che spinge all’azione. L’importanza di capire se abbiamo davvero la vocazione per ciò che facciamo è proprio dare il tutto per tutto per raggiungere l’obbiettivo.
4. Empatia
La capacità di sentire gli altri entrando in un flusso di contatto. Una delle caratteristiche più importanti. Se gli altri si fidano di noi possiamo tranquillamente ricambiare.
5. Abilità sociale
La capacità di stare insieme agli altri cercando di capire i movimenti che accadono tra le persone. Avere sempre l’occhio indagatore nelle dinamiche che si svolgono intorno a noi per poter anticipare, a volte, le mosse dell’altro.
I “Boss” che siamo abituati a vedere nei film, tirannici e intransigenti scompariranno sempre più velocemente?
Per rispondere a questa domanda basta rifarsi al recente “scandalo Amazon”, e ai suoi dipendenti sfruttati fino all’esaurimento, a donne che poche ore aver subito un’aborto spontaneo erano costrette a tornare sul posto di lavoro pena il licenziamento.
Insomma proprio il contrario di ciò che Goleman aveva teorizzato.
Ma il tentativo mediatico dell’ultimo periodo compiuto anche dall’animation movie della Disney è proprio quello di porre accento sui sentimenti e di mettere sul piedistallo la sensibilità, a lungo trascurata dal consumismo e dalla mania di produttività degli ultimi anni.
Un cartone animato anche, e soprattutto, per adulti,e ricco di insegnamenti per la vita quotidiana in società, che vuole ricordare che piangere è umano e che “è possibile provare vera gioia solo dopo aver provato vero dolore” che siamo umani in un mondo di umani e non di macchine senza sentimenti.
La società, o almeno una parte di essa, si sta muovendo verso questa direzione, valutando quindi, in ogni ambito della vita, oltre che le competenze pratiche anche le “competenze emotive”; cioè coloro che hanno elevate capacità di favorire il lavoro di gruppo, capacità di problem-solving e pensiero costruttivo e collettivo.
Una bella soddisfazione per chi si è sempre sentito messo da parte perché dotato di particolare sensibilità e empatia. Il prossimo decennio potrebbe essere proprio guidato da questi individui.
Inoltre l’intelligenza emotiva, al contrario del quoziente intellettivo, che è fisso, può essere sviluppata e rafforzata nel tempo e muta grazie alle esperienze di vita che si compiono ogni giorno.
Non resta che dire: largo ai sentimenti.