Philippa Gregory da il via ad una nuova saga “La guaritrice. La saga delle Tidelands” primo libro che segna l’inizio di un evento.
Siamo abituati a leggere saghe di grandi famiglie, prestigiose, importanti, magari nobili. Ma chi di voi ha letto una saga su una famiglia povera? Una saga incentrata sulle avventure e le sfortune di una popolana.
Ci hanno provato con la saga de I leoni di Sicilia, ma pur sempre mirando in alto, i Florio restano poveri per poco.
Qui invece parliamo di una famiglia senza titoli, senza soldi e senza nulla di importante.
Eppure resterete affascinati.
La guaritrice. La saga delle Tidelands di Philippa Gregory
Sussex, 1648. Alinor è una donna povera che vive di ciò che coltiva e di lavori agricoli temporanei in attesa del ritorno del marito.
Una notte, convinta che il marito sia morto, ne aspetta il fantasma al cimitero dove invece trova James. Costui è l’uomo che dovrebbe aiutare il re a tornare sul trono. Alinor decide di aiutarlo e la sua vita viene stravolta.
Levatrice, contadina ma anche guaritrice, Alinor viene tuttavia guardata con sospetto.
James si sente attratto da questa donna, forte e sicura, ma sa che il suo mondo non è un posto adatto per lei. Tuttavia accade l’irreparabile.
Alinor e i suoi due figli cercano di sbarcare il lunario ed un tratto tutto sembra volgere in loro favore, cosa che insospettirà ancora di più le persone.
E sebbene tutto sembri andare per il meglio, la tragedia è dietro l’angolo…
La guaritrice. La saga delle Tidelands di Philippa Gregory
Philippa Gregory ha sempre scritto saghe sui nobili, sui re e sulle regine d’Inghilterra, perciò questo primo libro ha spiazzato tutti.
Alinor è una donne forte ma in un’epoca in cui essere belli, determinati e saperne di più degli altri non è un vantaggio.
In particolare scopriremo che le persone credono davvero nelle streghe e nelle malie. Questa donna è una madre, una lavoratrice ma anche una guaritrice e deve fronteggiare ostacoli di ogni tipo.
Il romanzo è molto scorrevole ed il finale ci lascia con il fiato sospeso. Non vedo l’ora che esce il secondo volume.