E’ uscito “Later” l’ultimo romanzo di Stephen King.
E sì, come tutti i lettori che lo amano, anche io periodicamente ho bisogno della mia dose di King. Ovviamente ero impaziente, ovviamente l’ho letto.
Ecco cosa ne penso.
Later di Stephen King: la trama, no spoiler
Jamie Conklin alla fine è un bambino normale, come tanti. Vive con sua madre, Tia, che di mestiere fa l’agente letterario, non sa chi sia suo padre, va a scuola, fa i compiti e cerca di aiutare la madre come può.
Eppure non è così, Jamie non è un bambino come tutti gli altri, ha un dono.
Diverse persone cambieranno il corso della sua vita: Liz per esempio, la compagna della madre; il professore vicino di casa ed un criminale dinamitardo. Tre cose che non sembrano avere un nesso l’una con l’altra.
Jamie si trova suo malgrado protagonista di “una serie di sfortunati eventi”. La madre è a conoscenza del suo dono, da quella volta dell’incidente nel parco…
Jamie ad un certo punto viene “costretto” ad usare il dono, lo fa in realtà sempre mosso da buone intenzioni: aiutare la madre, aiutare Liz…ma il prezzo da pagare è molto alto.
Che prezzo si è disposti a pagare per proteggere chi si ama?
Che prezzo hanno certi doni?
E infine Jamie scoprirà chi è suo padre?
Later di Stephen King: la recensione, no spoiler
Siamo tornati nell’universo di Carrie e di It.
Jamie è un bambino con un dono, come lo fu Carrie, anche se in modo molto diverso. Carrie non era compresa, non aveva il controllo completo del suo dono ed alla fine lo usa per vendicarsi. Jamie è fondamentalmente molto buono, quasi ingenuo direi e usa il suo dono per aiutare anche se poi ci va di mezzo lui.
Ritorna It con il rito di Chüd che sicuramente non avete dimenticato. Jamie deve per forza familiarizzare con il rito per poter pagare l’alto prezzo del suo dono. Si tratta di una battaglia tra volontà e l’avversario è ovviamente un mostro.
Devo dire che è stata una lettura scorrevole e piacevole, non tanto horror come mi aspettavo, un po’ sulle note di Joyland.
Questo è un King moderno e d’altri tempi insieme, ci prende di nuovo per mano in un romanzo di formazione con una delle sue tematiche preferite: i bambini e l’orrore. C’è sempre l’innocenza iniziale e poi si apre l’abisso, i bambini crescono vanno verso l’adolescenza e scoprono che esistono due mondi dell’orrore: quello degli adulti e quello sovrannaturale. L’orrore pare sempre essere quasi un rito di passaggio verso l’età adulta, se leggete King sapete di cosa parlo.
Voi cosa ne pensate?