“Milano quando sono lontano voglio tornare, Milano quando ci sono voglio scappare“. L’avete mai sentita la canzone di J-Ax? Un milanese doc la conosce molto bene perché descrive al meglio i sentimenti che prova per la sua città, di odio e d’amore allo stesso tempo. Perché il vero milanese non smette mai di lamentarsi e criticare tutte le cose negative di Milano, ma quando non è nella sua città si sente come un pesce fuor d’acqua.
Ma quando è a Milano Milano cosa fa il vero milanese? Ecco i 10 comportamenti più comuni, anche se – diciamocela tutta – sono veramente pochi: ci sarebbe da fare un elenco infinito.
Esselunga
Il milanese doc non conosce altri supermercati all’infuori dell’Esselunga. Lì c’è sempre tutto ciò di cui ha bisogno e anche ciò che mai avrebbe immaginato potesse servirgli. E grazie alla carta Fidaty può collezionare oggetti inutili, ma anche andare al cinema gratis e a Gardaland pagando meno.
ATM
Il vero milanese è abbonato all’ATM (Azienda Trasporti Milanese) e per questo non sopporta scioperi dei mezzi, guasti in metro e soprattutto chi cammina nei binari del metrò fermando o rallentando i vari treni. Se siete in giro con un milanese a Milano non servono cartine o mappe: conosce perfettamente tutti i percorsi dei mezzi e, nel caso di una dimenticanza, usa l’app sullo smartphone.
Autobus e tram
Non sei un milanese con la M maiuscola se non chiami gli autobus al femminile ed i tram al maschile. Perché per andare in Duomo da Lambrate devi prendere per forza la 54 e per arrivare all’Arco, scendi a Cadorna e sali sull’1.
Sharing
Con tutte queste ZTL e l’Area C, l’unica soluzione – comoda e conveniente – è quella dello “sharing”: bike sharing, car sharing, car2go, enjoy e chi più ne ha più ne metta. Con questi “nuovi” mezzi si può arrivare dove una macchina normale non può entrare – a costo di pagare alte multe – e per questo, in giro per la città meneghina ne vedrete delle belle, soprattutto bei parcheggi creativi – perché tanto “la macchina non è mia“.
Panzerotto da Luini
“Dove si va a pranzo?” Il vero milanese non sa rinunciare al favoloso panzerotto di Luini, soprattutto quando si trova in zona Duomo. E così, tutte le volte che un amico – che non è di Milano – lo viene a trovare la tappa per mangiare il panzerotto è fissa.
Ape(ritivo)
Prima di cena o al posto della cena, con uno spritz o un analcolico, con cibo più salutare oppure con i dolci, con la famiglia, con gli amici o con il fidanzato. Insomma, l’aperitivo – più comunemente chiamato “ape” – è adatto a tutti e, ormai, un vero milanese non può più farne a meno.
Curma e Cortina
Per la settimana bianca, le vacanze di Natale e Capodanno o semplicemente per passare qualche giornata diversa, il milanese non rinuncia alla sua vacanza sulla neve. Le sue mete preferite sono due: Courmayeur e Cortina. E guai a chi va a “sbocciare” da un’altra parte.
Sempre in sbatti
Tra smartphone sempre in mano, mille mail da leggere ed impegni vari, il milanese è costantemente in “sbatti”, che è anche uno dei suoi innumerevoli modi di dire. Il vero milanese, infatti, usa l’espressione “ma anche no” al posto di “anche no”, dice “l‘altro giorno” anche quando parla di un mese fa e per introdurre un nuovo discorso inizia con “e comunque“. E non dice “perfetto”, dice “top“.
Giargiana
Il vero milanese non sopporta i Giargiana, ovvero tutti quelli che abitano fuori Milano. Li riconosce subito: si piazzano a sinistra sulle scale mobili e non fanno passare chi è di fretta. Come non detestarli? Ma anche quando è in vacanza i Giargiana sono facilmente riconoscibili perché quando il milanese gli dice che abita a Milano, loro subito chiedono “ma Milano Milano?“. E, soprattutto, non sopporta i Giargiana che si credono milanesi: ” Abito a Busto Arsizio, in provincia di Milano“. Ma stiamo veramente scherzando?
Milano
Quando è a Milano si lamenta, ma quando non c’è vorrebbe esserci – in vacanza non mancano mai i paragoni con la sua città. Una città bellissima, capace di offrire tanto. Il vero milanese, infatti, è anche quello che quando esce dalla metro in Duomo si incanta davanti al suo splendore, senza però palesarlo troppo perché altrimenti sembrerebbe un tenerone.