Ah, che bello fare l’amore. Tutti i sensi coinvolti, nella maggior parte dei casi anche il cervello (femminile ovviamente), il piacere alle stelle, l’osservazione distorta del reale, il corpo che vibra e la dolce stanchezza. E poi niente, lui che accende la tv. Sì, perché gli uomini sono così: orsi. Niente tatto, niente tenerezze. Rispondono ai bisogni primari, agli istinti primordiali dettati ovviamente dall’unico muscolo funzionante al 100%. E non parlo del cuore.

Così aprono il “Manuale delle Cose Sbagliate”, si leccano l’indice e con veemenza lo sfogliano in cerca della cosa più sbagliata tra tutte. E poi la fanno. E poi scelgono la seconda in classifica e fanno anche quella. E poi ci prendono gusto e collezionano falli – consentitemi la corretta accezione del termine – sotto le lenzuola, per tutta la vita.

La redazione di Blog di Lifestyle ha raccolto i dieci errori più comuni da evitare dopo aver fatto l’amore. Ché le prese di coscienza non sono mai troppe.

1. Andarsene

No, non è una buona idea. Anche se si ha un’udienza da Papa Francesco, anche se la mafia cinese ti è alle calcagna, anche se tra cinque minuti scade l’“ultima” offerta Eminflex. Andare via ti renderà meno vicino all’uomo e più vicino al coniglio. E se prima lei cercherà di capire se il suo orgasmo è stato solo il frutto di un’intensa attività onirica, dopo capirà che la realtà è che sei un codardo.

2. Fumare

Un classico. Accendere tabacco è come accendere il proprio ego, per i maschietti. Tutti i piaceri sono raccolti lì, in un unico soffice rettangolo. E potremmo anche chiudere un occhio: in fondo una sigaretta ogni semestre, che volete che vi faccia… Ad ogni modo, io tifo per il principio d’incendio.

3. Selfie #aftersex

No. E se non sono stata chiara, ribadisco, no. Fare l’amore è il momento intimo per eccellenza, e intimo vuol dire segreto, nascosto. Non ululato sui social con tanto di hashtag a fare da cornice. Una cornice trash, come una minigonna su una cinquantenne, che, se non è Kylie Minogue, deve solo chiedere scusa. E anche voi, in coro, implorate perdono.

4. “Ti è piaciuto?”

Tutto quello che viene prima di questa domanda, nella maggior parte dei casi, piace. Tutto quello che viene dopo provoca pruriti e rossori che neanche i pollini in primavera. Gli uomini lo vomitano come se il quesito avesse le gambe di Bolt e i filtri di Flavia Vento. Per estrema cortesia, il “ti è piaciuto?” solo dopo averla portata a mangiare un metro di pizza.

5. “Mando solo una mail al capo”

Buio, intimità, voglia di coccole. E poi bam, una luce accecante che neanche Bernadette alla vista della Beata Vergine di Lourdes. Siete fastidiosi come il vicino al cinema che whatsappa tutti, la comitiva, la signora del quarto piano e la maestra delle elementari. E sì, è vero, il lavoro nobilita l’uomo. Ovunque, tranne in camera da letto.

6. Accendere la TV

Se per voi è un diversivo, un tic automatico provocato dai messaggi subliminali negli spot della Mulino Bianco, per noi vuol dire che Carlo Conti resterà sempre su un grandino più alto del podio rispetto ai nostri genitali. E andiamo, chi vi regala l’estremo piacere, noi o Carlo Conti?

7. “Mi ricordi lei…”

Dai, andiamo, stai scherzando vero? #Lobotomiasubito.

8. Domande esistenziali

Ma cosa siamo noi?”, “matrimonio comunitario o civile?”, “credi nella vita dopo la morte?”. Uomini, se avessimo voluto disquisizioni aristoteliche dopo una notte d’amore, avremmo sicuramente ammiccato al nostro ex professore di filosofia. Il vero uomo non ha tempo per fare domande, ricomincia subito da capo.

9. Girarsi dall’altra parte

Grazie e arrivederci”: è questo l’effetto delle spalle al partner dopo aver fatto l’amore. Una cassiera della Coop ha dieci volte più tatto di un uomo che si volta subito dopo aver finito. E a quel punto non saremo affatto soddisfatte e vorremo essere rimborsate.

10. Cronostoria dell’ultimo coito

Allora, chiariamo un concetto fondamentale: noi c’eravamo. Riassumere passo per passo il coito appena avvenuto è utile quanto sbattere il telecomando della tv perché non funziona. Godetevi la stanchezza regalata dall’amore, godetevi il silenzio. Se proprio non ce la fate, raccontatelo al gatto una volta a casa.