Sono in bianco e nero, ma non per questo prive di immaginazione le foto di Janol Apin, che nel suo libro Métropolisson (letteralmente ‘Metropeste’) ha raccolto una serie fotografica sulla metro di Parigi in cui humour e poesia si sposano amabilmente. Uscito alla ribalta negli anni ’90, il fotografo francese porta a spasso l’obiettivo lungo i quais delle stazioni metropolitane per ritrarle letteralmente, cioè prendendo alla lettera i nomi di ciascuna fermata.
“L’idea è nata durante uno dei miei viaggi in metropolitana – ha raccontato Janol Apin – alla fermata Richard Lenoir (letteralmente ‘Riccardo il nero’), mi sono accorto che c’era un tale delle Antille proprio sotto l’insegna. Mi dissi, perciò, che sarebbe stato troppo forte riuscire a trovare una corrispondenza umana per i nomi di tutte le stazioni“.
E, dopo 10 anni di lavoro, talvolta interrotto per portare avanti altri progetti, l’originale fotografo è riuscito a raccogliere 110 scatti ufficiali, sarebbe a dire quelli di un quarto di tutte le stazioni.
E così ecco apparire dei tangueros latini alla stazione Argentina o degli eschimesi alla stazione del Nord, Napoleone ad Austerlitz o un gruppo di rockettari alla stazione Duroc, dei fumatori di marijuana alla fermata di Malherbes (‘erbe cattive’, alla lettera) o addirittura un ladro della Gioconda alla fermata di Louvre-Rivoli: una collezione di immagini a dir poco esilaranti.
L’inventiva e la comicità di Janol Apin sono, del resto, servite da modello anche per l’organizzazione di concorsi fotografici al livello nazionale in cui sono stati i viaggiatori delle ferrovie di Stato francesi a dover ritrarre le varie stazioni. Assolutamente da imitare, soprattutto durante le lunghe attese che in molti abbiamo patito con Trenitalia.