Dite quello che volete su LIFE magazine, ma una caratteristica che ha sempre contraddistinto questo settimanale negli anni è stata un’inappropriata falsa modestia. Nell’arco dei suoi quarant’anni di vita, in cui si è dimostrato una delle pubblicazioni più influenti al livello mondiale, ha sempre espresso il suo parere su questioni di grande e piccola importanza, assicurando credibilità alla propria opinione, che non solo ha sempre contato molto, ma che in maniera tacita è sempre stata considerata ‘il‘ giudizio definitivo. Si prendano, come esempio, queste righe tratte da un numero del 1963: “L’uomo italiano: un immenso carico di sentimentalismo, Ego ed esuberanza”.

In tutto ciò che fa, dal pettinare gentilmente i capelli della ragazza al vantarsi ad alta voce delle sue prodezze in piscina, l’uomo italiano è l’uomo più naturale. La sua spontaneità e la sua sicurezza sono ineguagliate – si legge tra queste pagine – Egli considera i momenti fugaci come se fossero i più importanti della sua vita – perché in realtà lo sono. Essendo il suo Paese e il suo spirito tornati in vita (negli anni del dopoguerra), il mondo intero è diventato più consapevole e si è fatto addirittura affascinare dalle sue intriganti qualità: dal candido entusiasmo e dall’ingenua sensualità che hanno permesso di riempire il mondo di arte e di musica, alla risata e all’amore, tutto in lui denota uno specifico tipo di trionfante mascolinità“.

La foto di copertina, scattata da Paul Schutzer, che ha fotografato tra le altre cose anche scenari di guerra, capi di Stato, star del cinema, disastri naturali, potrebbe essere considerata in assoluto l’immagine più romantica che sia mai stata pubblicata sulle pagine di LIFE. È tenera, ma senza lasciarsi andare al sentimentalismo: è una foto anche molto sensuale, senza avvicinarsi minimamente alla volgarità. C’è in essa un calore quasi tangibile, sia fisico che emozionale. La foto di Schutzer, allora, cattura alla perfezione uno di quei momenti fugaci, un niente, che non ci trasmetterebbe tanta voluttà, tanta eleganza naturale, se l’uomo che pettina i capelli alla donna e la donna tra le sue braccia non rappresentassero la quintessenza della genuinità italiana.