“Una stanza pulita e in ordine è il segreto della felicità”: dovrebbe essere il motto non delle casalinghe, ma di tutti noi. Stando a quanto afferma lo psicologo Sherrie Bourg Carter, autore di Psychology Today, “il caos causa stress“. E ciò perché il disordine bombarda il nostro cervello di stimoli eccessivi, sovraccaricando i nostri sensi di sollecitazioni non superflue.
Tutti ci saremo sicuramente sentiti stressati nel trovare, al ritorno a casa, la stanza completamente sottosopra. Un team di ricercatori del Princeton University Neuroscience Institute ha quindi condotto uno studio per stabilire un nesso concreto tra il disordine fisico e quello mentale. I risultati hanno mostrato che, in effetti, la “bolgia domestica” è ciò che inibisce la nostra abilità di concentrarci su delle informazioni e di instradarle verso il processo cognitivo.
Come scrive Carter, “il disordine rende più difficile rilassarsi, sia fisicamente che mentalmente“: questo è dovuto al ruolo che gli ambienti disordinati ricoprono in quella che i ricercatori dell’Università di Princeton chiamano la modulazione dell’attenzione, cioè la nostra capacità di indirizzare le nostre risorse cerebrali da uno stimolo all’altro. Mai capitato di dover scrivere una tesina da consegnare entro il fine settimana, ma la quantità di lattine vuote e di vestiti sporchi sparsi per la camera vi ha impedito di essere davvero produttivi?
La buona notizia, però, è che a differenza di tutte le altre forme di stress conosciute, il disordine è il più facile da far rientrare. Sempre che siate disposti a mettere a posto in camera vostra.