Marco e Chicco sono due comici cabarettisti pugliesi, divenuti famosi per la loro partecipazione a Zelig off, Zelig e Made in sud. Due ragazzi genuini, intelligenti e molto disponibili. Hanno fatto della comicità lo strumento per lanciare messaggi di spessore. In un periodo di crisi di valori, quale quello che stiamo vivendo, questo duo brillante e versatile affronta qualsiasi tematica con la spontaneità e la comicità propria di chi fa di una passione il proprio mestiere.
Hanno toccato argomenti di grande attualità, spaziando dagli orientamenti sessuali, alla politica, passando per immagini di scene quotidiane più leggere ma ugualmente divertenti.
Noi di Blog di Lifestyle abbiamo avuto il piacere di intervistarli e abbiamo scoperto che strappare un sorriso è la cosa più gratificante, nonché la più difficile, che un essere umano possa fare.
Sulla vostra pagina Facebook vi definite un duo esilarante e poliedrico, nato per caso nel 2002. Come è successo?
Ci teniamo prima a precisare che la descrizione l’hanno fatta gli autori di Zelig perché quando c’è una stagione televisiva si viene descritti dalla trasmissione che ospita. A noi è piaciuta e ce la siamo tenuta. Erano finiti gli aggettivi e abbiamo preso “poliedrico ed esilarante”.
Nato per caso nel 2002 perché in quell’anno ci siamo conosciuti in un villaggio. Lavoravamo nella stessa agenzia, in due villaggi differenti ma entrambi della stessa città e nel 2004 abbiamo iniziato a collaborare. Anche perché siamo di due generazioni differenti. Abbiamo 5 anni di differenza.
Più di 13 anni insieme. Un rapporto ben consolidato. Siete amici prima che colleghi. Come conciliate le due cose?
Bene, è più forte come rapporto. Non sappiamo se c’è una demarcazione, una separazione fra le due o meno. Perché litighi sul lavoro anche da amico. Anche se il lavoro deve essere sempre distinto dall’amicizia in questo tipo di settore è impossibile. C’è troppo di te dentro.
Comunque litighiamo come una coppia di fidanzati. Tutti e due siamo permalosi. E dobbiamo necessariamente scendere entrambi ad un compromesso perché altrimenti non finiamo mai una lite. Ognuno ha il suo carattere. Una coppia di fatto a tutti gli effetti. Sposati a tutti gli effetti.
Originari di una piccola città pugliese, approdati al palco di Zelig portando in alto il nome della Puglia. Massimo supporto della vostra città, Trani, ma al di fuori vi siete sentiti in qualche occasione penalizzati dalle vostre origini?
La patria del cabaret è Milano, se vivi a Milano hai più chance. L’unico, uno dei pochi che è riuscito comunque ad affermarsi rimanendo qua è Checco Zalone. Ma anche altri grandi metropoli ti danno la possibilità di esprimerti, Roma, Torino, Napoli, tutte tranne qui in Puglia perché Bari non ha una cultura del cabaret.
E noi stiamo cercando da 3 anni di portarla avanti creando un gruppo di comici pugliesi.
Dopo Ciardo, Toti e Tata, il nulla. Pino Campagna per esempio, pur essendo del sud vive a Milano.
Il nostro mestiere è bastardo, siamo tutte prime donne perché altrimenti non si sale su un palco. Non c’è cattiveria ma c’è sicuramente una sana competizione. Non ci siamo mai sentiti sottovalutati ma tutti fanno delle scelte, se porti un prodotto può piacere o meno, dipende dalle esigenze attuali che quel momento preciso la televisione richiede. Ci vuole tanta bravura, ma anche una buona dose di fortuna.
Zelig la prima volta è andata bene, siamo arrivati subito a fare la prima serata. Made in sud abbiamo fatto 3 stagioni ma sono due ambienti completamente differenti.
Siete socialmente attivi, su Facebook e su YouTube, dove state riscuotendo un grande successo. Un consiglio per chi vuole intraprendere la vostra stessa strada?
Si, infatti proprio oggi è nata una nostra rubrica personale, si chiama “Dialogando su”. Ci siamo resi conto, lavorando in radio, che si esprimono concetti che rimangono alla trasmissione stessa, abbiamo così deciso di puntualizzare due o tre punti alla settimana in un video. E oggi il primo mini video di 50 secondi su Salvini. Si, lo sappiamo è un bersaglio facile.
Il consiglio per chi vuole approcciarsi a questo mestriere è: “non fatelo”.
Si scherza, certo, fatelo ma con tanto sacrificio e voglia di mettersi in gioco scherzando, con molta umiltà. Cosa importantissima, non bisogna essere permalosi, perché in questo mestiere vieni offeso, deriso, criticato anche per nulla. Bisogna avere un carattere forte, perché altrimenti rinunci alla tua passione. Ecco, passione, proprio questa ci vuole prima di tutto.
E lo studio, bisogna studiare e fare esperienza sul palco. Oggi sono molti quelli che si sentono comici con i video su Facebook, poi però sul palco si vede la differenza.
Sempre con la battuta pronta sul palco, ma come sono Marco e Chicco nella vita reale?
Siamo esattamente così. Non cambiamo nella vita privata.Portiamo sul palco quello che siamo realmente. Tra amici siamo gli scemi del gruppo.
Girano dei rumors sul vostro rifiuto a Colorado. C’è qualcosa di vero in queste voci?
Il contrario.
No,non abbiamo rifiutato Colorado. La maggior parte dei nostri prodotti è sposato al nome Zelig, rappresentiamo Zelig in Puglia, con Zelig Lab, questa è la motivazione. Abbiamo anche fatto un provino per Colorado anni fa, ma poi non è più capitato.
In un momento delicato come questo inevitabile volgere un pensiero all’attentato al giornale satirico Charlie Hebdo, anche voi avete dedicato un video per dimostrare vicinanza alla redazione e l’avete fatto a modo vostro, ironizzando e facendo ridere. Qual è il vostro pensiero a riguardo?
Proprio oggi ne abbiamo parlato in radio. La satira deve esistere. La blasfemia, perché in alcuni momenti quelli di Charlie Hebdo sono stati blasfemi, no. Diciamo che noi abbiamo sposato la causa #JesuisCharlie per andare contro il terrorismo, contro quello che è successo. La satira fa parte anche del nostro mestiere, il nostro collega Fabrizio Casalino, ha detto una cosa molto vera, però spesso si confonde appoggiare il giornale satirico per la satira o appoggiarlo per la sua libertà di farla. Molti di quelli che hanno scritto su Facebook JeSuisCharlie non sanno neanche cosa pubblicava il giornale, non sanno niente, e se dovessero leggere alcuni contenuti potrebbero rinnegare anche immediatamente. Possono non essere d’accordo, posso non leggerlo ma la satira deve esistere. Perché è libertà di pensiero.
Che progetti avete per il futuro, professionalmente e non?
Professionalmente stiamo scrivendo uno spettacolo teatrale con due autori, Alessio Tagliento e Giovanna Donini entrambi di Zelig. È uno spettacolo scritto a 8 mani, che ci è venuto in mente dopo la campagna contro l’omofobia “Amicietero” e verterà su argomenti molto forti, ma sarà comico.
Diciamo che alle volte non vogliamo ma veniamo tirati dentro, sul sociale, senza rendercene neanche conto. Se c’è qualcosa che ci appassiona, anche dialogando tra noi ci viene di fare uno sketch , di parlarne, anche per qualche minuto.
Poi attualmente c’è il laboratorio Zelig che conduciamo a bisceglie e poi ci sono altri progetti in divenire che non possiamo ancora dire.
Ci concedete un saluto per i lettori di Blog di Lifestyle?
Vi salutiamo in tutte le parti del mondo, ovunque voi siate, chiunque voi siate. Spargete la parola, portate a conoscenza tutto il mondo della nostra esistenza.
Salutiamo tutti gli amici di Blog di Lifestyle anche se Marco non sa pronunciarlo.