Un happy meal ha sempre reso felici tutti i bambini che, dopo una giornata a scuola costretti a pranzare con minestrone e insalata, non vedevano l’ora di ingozzarsi di patatine, hamburger e chicken mcnuggets. Come un menù grande è il sogno di tutti gli adulti, soprattutto quando si impongono di seguire una dieta sana ed equilibrata. Ma, fra poco, riempirsi lo stomaco con il cibo di McDonald’s potrebbe diventare solo un sogno.
Il colosso dei fast food, infatti, almeno da quanto afferma il giornale britannico “The Indipendent”, sta vivendo una “forte depressione“ e questi potrebbero essere i suoi “ultimi giorni“. Lo scorso aprile McDonald’s aveva annunciato che prima della fine dell’anno avrebbe chiuso circa 700 dei suoi ristoranti in tutto il mondo e la situazione, da allora, non sembra affatto migliorata.
Ma quali sono i motivi che potrebbero portare alla chiusura della famosissima multinazionale americana?
In primis c’è il fattore delle perdite costanti – circa 2,6% rispetto al 2014 – e poi si chiudono molti più locali di quelli che, invece, si aprono.
Ma il vero e proprio problema è rappresentato dalle condizioni di lavoro dei dipendenti: un sondaggio condotto da Mark Malinowski rivela che il loro indice di gradimento – in una scala da 1 a 5 – supera di pochissimo l’1,69.
Dati peggiori non ce ne sono mai stati da quando McDonald’s ha aperto le sue porte al pubblico: questo potrebbe essere anche collegato al fatto che il grande colosso, negli ultimi anni, ha cercato di rimodernarsi ed adattarsi sempre più ai gusti e alle richieste del pubblico. Sempre nel sondaggio, infatti, emerge che ai dipendenti non sono piaciute diverse iniziative: estendere gli orari della colazione e l’opzione “Create Your Taste” – che permette ai clienti di scegliere tra moltissimi ingredienti sempre più light – ha solo portato più stress a chi lavora in cucina e dietro la cassa.