Trovare gli amici di Facebook nelle vicinanze: adesso è possibile anche questo grazie alla sua nuova funzione, Nearby Friends. Da poco lanciato negli Stati Uniti, ma senz’altro disponibile a breve nel resto del mondo, il sistema integrato all’applicazione per smartphone (Android e iPhone) consente di ricevere notifiche non appena un amico risulti avere una posizione geografica vicina alla nostra. Eppure, il luogo esatto non viene specificato: lo scopo è quello di favorire il contatto tra persone che si conoscono e si trovano in una stessa zona, così che possano cogliere l’occasione per vedersi di persona. Esiste, però, anche un’opzione che permette di segnalare la propria esatta posizione per agevolare gli incontri, per esempio, in luoghi affollati. Ma non è tutto: la nuova funzione di Facebook, infatti, permette di visualizzare sul profilo di un amico se stia visitando una città in cui si è già stati e fornirgli, pertanto, consigli relativi a posti e cose da vedere.
Nearby Friends è una funzione assolutamente opzionale, attivabile e disattivabile in qualsiasi momento: inoltre, si ricevono notifiche soltanto da parte di quegli amici che l’hanno anche loro attivata, in caso contrario, qualsiasi informazione circa posizioni e spostamenti è irrintracciabile. Tuttavia, è una novità che non è stata messa particolarmente in evidenza dai creatori di Facebook, proprio per la questione scottante che smuove, ovvero la tracciabilità di ogni spostamento compiuto da un utente, la cui privacy si ritrova inevitabilmente violata, e non solo per via della condivisione dei propri dati personali, ma anche perché il trattamento degli stessi verrebbe utilizzato a fini commerciali – portando, per esempio, alla proliferazione delle pubblicità sotto forma di notifiche push, inviate dai negozi che si incrociano lungo i propri percorsi quotidiani.
La nuova funzione, peraltro, non è così “nuova”: Nearby Friends è infatti una versione implementata di Glancee, un’applicazione “social discovery” d’invenzione del ventinovenne veronese Andrea Vaccaro, acquisita e messa sotto chiave da Mark Zuckerberg un paio d’anni fa. Il prototipo originario era, in realtà, finalizzato alla conoscenza di persone nuove con interessi simili ai propri, ma si registrò una netta tendenza a utilizzarlo per organizzare incontri con persone già conosciute: sviluppato un sistema più confacente agli interessi del grande social network, eccone finalmente il lancio ufficiale, oculatamente posticipato per lasciare che tutti gli iscritti si acclimatassero nell’esprimersi sempre più di consueto mediante il filtro dei social. Pensandoci, che motivo c’è di rendere noto il luogo in cui ci si trova? Sapere che un nostro amico è nei dintorni ci vincola necessariamente ad incontrarlo? Il distacco mascherato da condivisione che attanaglia la rete adesso incombe anche sulla realtà, una realtà in cui non saremo più liberi neanche di fare un incontro fortuito.