Se c’è una cosa su cui dovrebbero fare studi ed esperimenti gli scienziati di tutto il mondo, questa è: la strana motivazione per cui, ogni volta che usciamo o rientriamo in casa, non troviamo le chiavi. In quel preciso istante, ovviamente, non sappiamo neanche localizzarle e partiamo alla disperata ricerca di quest’ultime.
Complici borse grandi come un trolley, disordine generale e la memoria di un pesce rosso. Siamo soliti passare alcuni minuti improvvisando balli latino americani finalizzati alla ricerca delle chiavi e spesso dello smartphone. Vi siete mai chiesti, però, perché non siamo in grado di ricordare immediatamente dove lasciamo accessori di questo genere?
La risposta arriva da Daniel Levitin, un neuroscienziato che ha partecipato al TEDTalk event a Londra, intervenendo proprio riguardo questo particolare fenomeno. Proponendo anche alcune soluzioni.
Il dottor Levitin ha spiegato che l’area del cervello che si occupa di immagazzinare nozioni e informazioni è l’ippocampo. In periodi di particolare stress e frenesia, quest’area del cervello viene sottoposta ad un lavoro maggiore, per questo motivo, ci capita spesso di non ricordare subito dove abbiamo lasciato le chiavi di casa.
La soluzione a questo tipo di problema va ricercata nel condurre una vita più rilassata e tranquilla, ma soprattutto nell’adottare un metodo che possa permetterci di contrastare la perdita compulsiva di questi oggetti. Secondo il dottor Levitin, bisogna fornire un posto ben preciso ad ogni tipo di oggetto mobile che utilizziamo. Come le chiavi, lo smartphone, gli occhiali da lettura ed i documenti, e impegnarsi a riporli sempre nello stesso posto dopo averli utilizzati. Solo così potremmo evitare di perdere ogni oggetto dieci volte al giorno.
Per i viaggiatori, sottoposti allo stress del rientro, Levin consiglia di fotografare i documenti in caso di perdita degli stessi. Se poi perdete anche lo smartphone, allora c’è bisogno di un miracolo.



