“Queste sono manifestazioni universali. Le persone manifestano le emozioni allo stesso modo, che siano casalinghe o terroristi, la verità è scritta sul nostro volto” affermava il Dr. Cal Lightman nella serie televisiva Lie to me.
E un recente studio sulle espressioni facciali ha rivelato proprio il largo, similare, involontario e volontario uso che ne facciamo e quanto con esse comunichiamo.
La ricerca ha infatti definito ventuno espressioni facciali, che abitualmente utilizziamo per trasmettere le nostre emozioni, e ha scoperto come distinguerle con precisione, attraverso un modello di computer in grado di individuare le più impercettibili variazioni dei muscoli facciali.
Inizialmente, quelle riconosciute erano sei: felicità, tristezza, paura, sorpresa, rabbia, disgusto. La loro combinazione ha dato vita alla definizione di ulteriori quindici espressioni, utilissime negli studi neurologici, sulla comunicazione sociale tra gli individui, così come sulla creazione di dispositivi informatici in grado di comunicare con gli esseri umani.
“Siamo andati al di là di espressioni facciali per le emozioni semplici come “felicità” o “tristezza”. Abbiamo trovato una forte coerenza nel modo in cui le persone muovono i muscoli facciali per esprimere le ventuno categorie di emozioni”, ha detto il ricercatore Aleix Martinez, scienziato cognitivo e professore associato di ingegneria elettrica e informatica presso la Ohio State University. “Questo ci dice che queste ventuno emozioni sono espresse nello stesso modo da quasi tutti, almeno nella nostra cultura”.
“Storicamente, gli scienziati e filosofi hanno concentrato i loro studi su sei emozioni di base, ma decifrare il cervello di una persona funzionante con solo sei categorie è come dipingere un ritratto con solo colori primari”, continua Martinez, che ha analizzato con i ricercatori più di cinquemila fotografie di duecentotrenta studenti, stimolati verbalmente ad attuare le espressioni richieste, con un programma per computer chiamato Facial Action Coding System (FACS).
Reso popolare dagli psicologi, la FACS è in grado di frammentare le espressioni del volto in ogni singolo elemento, come il movimento delle sopracciglia, l’inclinazione delle labbra e simili, riuscendo a captare con il 93% di precisione, le espressioni miste sui volti delle persone.
Nulla è più nascosto e anche i pensieri, celati dietro i volti più impassibili, potrebbero essere smascherati.