Sono milioni le donne che, ancora oggi, subiscono violenze sessuali e psicologiche, anche tra le mura domestiche.
Rory Banwell, fotografa australiana, ha deciso di dire basta con la nuova campagna “Still Not Asking For It“. Le foto, realizzate in bianco e nero, sono state scattate in alcune città australiane, tra cui Sydney, Newcastle e Coffs Harbour.
Inizialmente i soggetti erano amici e amici di amici, di Rory, alcuni dei quali hanno subito violenze, o avvocati sensibili alla causa, ma pian piano il progetto ha preso piede, coinvolgendo sempre più persone.
Uomini e donne hanno posato con delle scritte sul proprio corpo, che denunciano i soprusi, come “Solo sì significa sì“, “Il silenzio copre la violenza“, “Nessuno chiede uno stupro” e “L’alcool non è una scusa“.
“Non voglio che mia figlia nasca in una società che accetti la violenza sessuale”: è questo il messaggio che l’autrice stessa della campagna tiene tra le mani in uno scatto.
“L’idea è nata quando, nel giugno del 2014, io e mio marito abbiamo scoperto che avremmo avuto una bambina” racconta la Banwell, spiegando quanto questo progetto le stia a cuore e la riguardi da vicino.
L’idea che vuole trasmettere, attraverso le foto di persone in topless e nastro adesivo, è quella che non esistono scuse o giustificazioni di nessun tipo, alla violenza. Ogni donna ha il diritto di poter uscire indossando ciò che più le piace, senza il timore che qualcuno possa pensare che il suo abbigliamento costituisca un invito ad abusare di lei.
“La fotografia“, dice la donna “è un linguaggio universale e un mezzo perfetto per esplorare questioni sociali e ispirare al cambiamento“.
Il suo obiettivo è quello di poter aprire un dialogo attraverso questo progetto e poter contribuire, nel suo piccolo, alla sensibilizzazione verso questo delicato ed importante argomento.
È bello che anche gli uomini abbiano partecipato alla campagna, a dimostrazione che non tutti sono violenti e che non è corretto formulare generalizzazioni. Sono loro, infatti, i primi che dovrebbero educare i propri figli al rispetto nei confronti di tutto il genere femminile e umano.
La violenza, in tutte le sue manifestazioni, è qualcosa di sbagliato e, in quanto tale, bisogna cercare, ognuno a modo proprio, di fare il possibile per sconfiggerla.