Le password che utilizziamo per sbloccare gli svariati apparecchi tecnologici di cui ci serviamo ogni giorno potrebbero sembrare insignificanti, ma non è così: a rivelarcelo è un direttore creativo di base a Shanghai, Mauricio Estrella, che ha scoperto quanto le parole che digitiamo quotidianamente finiscono col diventare dei veri e propri mantra, aiutandoci a sentirci meglio in momenti di instabilità emotiva. Lui stesso nell’adottare come password la combinazione “Perdon@l4” nel periodo subito successivo al suo divorzio ha potuto constatare quanto questa pratica è riuscito ad aiutarlo a liberarsi della frustrazione di cui soffriva dopo la rottura con la sua compagna.

Ero costretto a inserire questa frase più volte al giorno. Una volta digitata, il computer andava in stand-by facendo partire uno screensaver con una successione di sue foto, quelle che vedevo tutte le volte che finivo di pranzare da solo” scrive Estrella sul blog Medium. “È stata un’azione che ha completamente cambiato il modo in cui consideravo la mia ex-moglie: ricordarmi costantemente che avrei dovuto perdonarla – prosegue Mauricio – ha fatto sì che io accettassi com’erano andate le cose, portandomi a intraprendere una nuova strada nell’affrontare la depressione in cui stavo piombando“.

Man mano che il suo umore migliorava, il giovane ha cominciato a porsi un obiettivo diverso da raggiungere per ogni mese, in base a ciascuno dei quali ha naturalmente di volta in volta cambiato password: tra le tante, “SmettiXsempredifumar3” e “@lettoprimadelle12” sono state le più efficaci, mentre “mangia2volte@lgiorno” non ha portato ad alcun risultato. Nonostante ciò, portare avanti questa pratica l’ha portato a innamorarsi di nuovo: e la password “chiedil3diusc1re” si è trasformata in “risparmiaX1anello”. “Adesso ogni mese non vedo l’ora che arrivi quello successivo per cambiare la mia password e risolvere definitivamente ogni questione“.

Gli esperti sostengono che la tattica di Mauricio può in effetti portare dei netti miglioramenti in ambito emotivo, soprattutto quando ci si sente in difficoltà nel combattere la propria visione negativa delle cose. “Sono un grandissimo fan del pensiero positivo, che non è così facile come si crede. È naturale, umano se non addirittura un istinto animaleabbandonarsi ai ricordi negativi: si tratta di un’attitudine che ci aiuta a metterci al riparo da eventuali altri rischi e pericoli” puntualizza la Dottoressa Jeanne Decker di Richmond “Idee come quelle di serenità, gentilezza, forza, accettazione, autocontrollo e così via ci difendono dal circolo vizioso della negatività. Digitare un messaggio personale positivo e realistico tutti i giorni è uno spunto estremamente interessante dal punto di vista psicologico perché potrebbe davvero controbilanciare la tendenza a sviluppare inutili emozioni negative“.

E il Dottor Michael Mercer, psicologo di Barrington in Illinois, ha addirittura applicato la strategia della password nel corso del trattamento medico dei suoi pazienti: “La gente – constata il dottore – diventa come le parole che scrive di più. Dato che le password sono tra i codici più digitati quotidianamente, questa tecnica ci permette di ripeterci parole positive, utili e risollevanti che vanno così a migliorarci la vita“. Una delle sue pazienti è persino riuscita ad attenuare la sua depressione formulando password che enfatizzavano il suo desiderio di felicità, come “misentofelice” o “sorridounsacco”. Secondo il Dottor Mercer, l’effetto della password si ottiene però soltanto se si affermano cose che si pianificano seriamente senza usare la doppia negazione: “sorridounsacco”, insomma, funziona meglio di “nonmiimbronciomai”.

Sarà soltanto il tempo a dirci se la terapia della password guadagnerà largo seguito, non tralasciando il dato significativo che la maggior parte delle persone inseriscono semplicemente codici facili da ricordare o complicate formule alfanumeriche che preservino la sicurezza dei loro dispositivi.