Sempre più frequentemente sentiamo parlare di terribili incidenti aerei e la notizia solleva immediatamente numerosi questioni circa la sicurezza degli aeromobili e la minaccia del terrorismo. Ma fino a quando i fatti non sono stati accertati, non è saggio speculare su quello che in realtà ha causato un incidente specifico. Quello che sappiamo è che ci sono diverse cause che si verificano più frequentemente rispetto ad altre.
L’errore umano resta tuttora la maggior causa di incidente. Le dimenticanze, l’inosservanza o la noncuranza nei confronti delle procedure e il sovra-lavoro sono le più grandi criticità in campo aeronautico: stress, procedure complicate, multitasking o interfacce ingannevoli comportano spesso situazioni in cui tutta la preparazione e l’esperienza vengono meno.
Errore del pilota
Negli ultimi anni gli aerei sono diventati più affidabili, ma la percentuale di incidenti causati da un errore del pilota è aumentato e si attesta intorno al 50%. Gli aerei sono macchine complesse e richiedono una gestione accurata. Nonostante i piloti si impegnino attivamente con il velivolo in ogni fase del volo, si possono verificare numerose situazioni difficili da gestire.
Con il passare degli anni gli aerei hanno subito numerose modifiche tanto da diventare macchine quasi perfette. L’uomo però è rimasto sempre lo stesso, e cioè permeato di infinite variabili negative, pronte ad emergere in ogni momento. Oggi si parla di tendenza agli incidenti di volo soprattutto in quei piloti che nel loro passato sono stati maggiormente soggetti ai piccoli incidenti della vita quotidiana (incidente d’auto, caduta dalle scale…).
Ma il fattore umano è anche motivo di vantaggio: l’intervento tempestivo del pilota spesso ha ovviato a errori causati dal computer o dalla strumentazione di bordo. I piloti sono l’ultima difesa dopo che le barriere difensive precedenti (procedure adatte, tecnici competenti e attenti, dirigenti che prendono le corrette decisioni) sono fallite. Hanno la possibilità di rimediare agli errori commessi da altri o da loro stessi, e possono salvare la propria vita e quella dei passeggeri grazie al loro addestramento. Un pilota o un operatore al comando pronti ed esperti diventano l’anello forte della catena che salva la situazione: possono fare la differenza tra un incidente arginabile o contenibile e una tragedia irrimediabile.
Guasto meccanico
A volte, le nuove tecnologie introducono nuovi tipi di fallimento. Nonostante oggi i miglioramenti nella progettazione e nella produzione di qualità hanno reso i motori degli aerei molto più affidabili di quanto non fossero mezzo secolo fa, ancora di tanto in tanto si verificano guasti catastrofici, che rappresentano circa il 20% delle perdite di aeromobili,
Di recente, un Qantas A380 che trasportava 459 passeggeri e l’equipaggio ha subito un guasto al motore sopra Batam, Indonesia. Grazie all’abilità dei piloti, il velivolo colpito è riuscito ad atterrare. L’Airbus A380, entrato in servizio nel 2007, è l’aereo passeggeri più grande del mondo e può trasportare oltre 500 passeggeri. Dopo l’incidente, la Qantas ha annunciato il fermo di tutti i suoi Airbus A380 fino a quando saranno chiariti i motivi dell’incidente.
Condizioni meteorologiche
Il maltempo è responsabile per circa il 10% degli incidenti aerei. Nonostante numerosi ausili elettronici come bussole giroscopiche, navigazione satellitare e dati meteo, le tempeste, la neve e la nebbia sono responsabili di molti disastri in volo.
Nel dicembre 2005, Southwest Airlines volo 1248, che volava dall’aeroporto internazionale di Baltimora-Washington a Chicago Midway International Airport, ha tentato di atterrare in una tempesta di neve. E ‘uscito di pista e si è schiantato in una linea di auto, uccidendo un bambino.
Uno dei più noti episodi di cattivo tempo si è verificato nel mese di febbraio 1958, quando un aereo passeggeri bimotore europee British Airways si è schiantato mentre tentava di decollare da Monaco-Riem Airport. Molti dei 23 uccisi sul velivolo giocava per il Manchester United Football Club. Gli investigatori hanno stabilito che l’aereo era stato rallentato dalla fanghiglia e per questo motivo non è riuscito a raggiungere la velocità di decollo.
Altre forme di errori umani
Numerosi incidenti aerei sono da attribuire ad altri tipi di errore umano, come errori commessi dai controllori del traffico aereo, dagli spedizionieri, dai caricatori o dagli ingegneri. A volte è necessario lavorare per lunghi turni di lavoro, e un solo errore dettato dalla stanchezza può avere delle conseguenze minime oppure portare a dei veri e propri disastri aerei.
Un’altra causa è per esempio legata alla mancanza di esperienza: questa mancanza va tradotta in una mancanza di conoscenza (competenza). Rientrano in questa categoria gli errori classificati come knowledge. Un pilota neofita prenderà in considerazione aspetti poco importanti nel suo processo decisionale che possono portarlo anche a non risolvere il problema.
Nel 1990, uno scoppio del parabrezza su un volo British Airways costò la vita al capitano del velivolo. Secondo le Air Accidents Investigation Branch, la quasi totalità delle 90 viti di fissaggio del parabrezza erano più piccole del diametro specificato. L’ingegnere addetto al lavoro probabilmente si trovava in un momento in cui la sua lucidità mentale vacillava.