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Ho sempre avuto molta simpatia per Pinocchio e la sua allegra combriccola; quando sei bambino la sua simpatica storia fatta di bugie immotivate diverte davvero un sacco. Peccato, però, che una volta cresciuti incontrare sulla propria strada un bugiardo cronico possa essere davvero spiacevole. A voi è mai capitato? A me si, anche se fortunatamente non in amore. Oddio, il mio ex mi raccontava qualche piccola menzogna di tanto in tanto, talvolta su argomenti e situazioni che non avrei potuto capire (come le corna), ma non era un vero bugiardo. Il menzognere, quello professionista, è tutt’altra cosa.

Siamo sinceri: anche noi raccontiamo qualche frottola innocente ogni tanto, nella maggior parte dei casi su questioni banali e assolutamente poco rilevanti. Quante volte facciamo un complimento a una persona che non vediamo da tempo solo per rompere il ghiaccio? In quante occasioni pronunciamo le frasi: ‘come sei bella’, ‘sei dimagrita’ e ‘ti vedo in forma’ senza una motivazione concreta? Si tratta, in questo caso, di bugie assolutamente innocue, che fanno parte della vita quotidiana.
Il bugiardo patologico si spinge decisamente oltre il candido limite tracciato dalle ‘bugie bianche’; egli racconta una serie di palle assurde solo per rendersi bello agli occhi altrui.

Si tratta di un soggetto pieno di Narcisismo, che tenta invano di sopravvalutare se stesso agli occhi del prossimo. Il Narciso dal naso lungo sa di essere un esemplare di Sapiens mediocre e proprio per questa ragione, cerca in tutti i modi di convincere il mondo del contrario. Il bugiardo patologico continua a mentire imperterrito anche se sa che l’interlocutore ha scoperto le sue menzogne; egli non riesce a fermarsi, anche se l’evidenza dei fatti gli rema contro.

Discorso diverso va fatto per il bugiardo compulsivo: egli non fa altro che alterare la realtà per renderla fantastica agli occhi altrui. L’alterazione del vero è la sua ginnastica preferita, di cui con il passare del tempo non riesce più a fare a meno. I pallisti compulsivi aggiungono dettagli ed esperienze di vita mai vissute per avere un impatto sul prossimo. Conosco personalmente soggetti capaci di fingere viaggi all’estero e consultare le mappe su Google Eart pur di potersi dare delle arie.

Ma ci sarebbe una spiegazione scientifica del fenomeno: i bugiardi patologici e compulsivi hanno più materia bianca nella corteccia prefrontale del cervello. Gli scienziati hanno addirittura ipotizzato che un eccesso di materia bianca in quella zona del cervello potrebbe trasformare una persona normale in un commediante della specie peggiore.

La predisposizione alla menzogna ha di sicuro delle radici lontane: forse da bambino il bugiardo patologico si sentiva spesso giudicato al punto da adottare la strategia della menzogna come mezzo funzionale per scappare via da situazioni scomode. Questa abitudine di vita finisce con il cronicizzarsi con l’avanzare dell’età fino a diventare parte integrante della personalità.

Il bugiardo compulsivo è invece cresciuto invece sentendosi libero di poter mentire e di utilizzare la bugia come protezione. In questi casi il soggetto in esame è quasi sempre una persona insicura e con poca autostima. Il mantello protettivo della menzogna, una volta integrato nella propria vita, si rimuove con difficoltà estrema: le persone fragili e incapaci di accettarsi (o coscienti della propria mediocrità) avranno sempre bisogno di proteggere se stessi dal mondo e di approcciarsi ad esso dissimulando la verità fattuale.