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Nel periodo di Natale è normale lasciarsi andare a regali, brindisi con amici e parenti o semplicemente a un drink veloce dopo il lavoro, perché in fondo c’è pur sempre un clima di festa. Ma cosa succede quando è proprio quel bicchierino a fare la differenza? Uno studio inglese lo dimostra, partendo proprio dall’esperienza diretta di donne che hanno l’abitudine di bere, chi più, chi meno. L’esperimento è stato infatti condotto coinvolgendo quattro donne con differenti altezze, pesi e abitudini nel bere. La maggior parte di esse afferma di non aver problemi a guidare dopo solo un bicchierino, ma i sorprendenti risultati dimostrano il contrario.

Per la prima sera è stato chiesto, ad ogni volontaria, di bere un bicchiere (250ml) di Chardonnay, per poi verificare se, dopo un’ora e mezza e dopo un’altra ora, il loro tasso alcolico superasse o meno i 35mg, limite legale per poter guidare in Inghilterra. L’esperimento è stato poi ripetuto la seconda sera ma con due bicchieri più piccoli, rispettivamente di 175ml l’uno, per un totale di 350ml di Chardonnay.

Per entrambe le sere le volontarie dovevano bere il vino all’interno di un’ora e mezza, a stomaco vuoto.
David Lloyd, consulente chirurgo del fegato al Leicester General Hospital, ha interpretato i risultati ottenuti affermando che queste donne non dovrebbero mai mettersi dietro un volante dopo aver bevuto anche solo un bicchierino.

Bevitrice del weekend

Sara Basso, 45 anni, calligrafo e stilista, vive a Manchester con suo marito ed i loro tre figli.
Taglia 12, BMI (indice di massa corporea) 22 e 12 unità di alcol a settimana.

Sara ha provato ad evitare di bere durante tutta la settimana, soprattutto perché, lavorando tanto, il tempo restante preferisce dedicarlo ai suoi figli. A volte, però, lo stress è tanto e, dopo una lunga giornata di lavoro, non resiste ad un bicchiere di vino. Nel fine settimana, comunque, si permette di più. Sara va infatti spesso fuori a rilassarsi con qualche bicchiere di vino in compagnia delle amiche .

I suoi risultati, in entrambe le sere, superano i limiti consentiti. Per la prima sera, dopo un’ora e mezza, il tasso alcolico è quasi il doppio del limite (67mg), mentre dopo un’altra ora appena sopra il limite (37mg). Nella seconda sera, con due bicchieri di vino, dopo un’ora e mezza il suo tasso alcolico è il doppio (70mg), mentre dopo un’altra ora è sempre sopra il limite (41mg).

Secondo l’esperto, la donna, non mette a rischio la propria salute ma ha un modo malsano di vivere il weekend. La velocità con cui il nostro corpo metabolizza l’alcol varia enormemente. Il fegato di Sara lo trasforma lentamente e l’alcol rimane più a lungo all’interno del flusso sanguigno, nonostante abbia un BMI che rientri nella norma, questo perché non è abituata a bere regolarmente. Stupita della reazione estrema del suo corpo, dopo un solo bicchierino, lei e le sue amiche avranno dei ripensamenti nel modo di vivere il weekend.

Quasi astemia

Debra Kay, 40 anni, casalinga, vive a Bury, Greater Manchester, con suo marito ed i loro tre figli.
Taglia 10, BMI 23,2 e solitamente non beve alcol.

A Debra non piace l’alcol e non sente l’esigenza di bere ma, per le occasioni speciali, un bicchiere di vino in compagnia non manca, anche se tende a sentire gli effetti dell’alcol molto in fretta, tra vertigini e stordimenti. Riducendo quasi al limite il consumo di alcol tre anni fa per perdere qualche kilo, frequenta la palestra cinque giorni a settimana e pensa di avere una buona tolleranza all’alcol.

Nella prima sera, con un bicchiere di vino, Debra non supera il limite (dopo un’ora e mezza 34mg, dopo un’altra ora 26mg), nella seconda sera, invece, con due bicchieri, supera il limite, anche se di poco (41mg dopo un’ora e mezza, 36mg dopo un’altra ora). Secondo l’esperto, Debra, nonostante sia di piccola taglia, ha un BMI più elevato rispetto alla media, questo, probabilmente, rappresenta il motivo per cui non reagisce all’alcol come le altre donne.

Gran bevitrice quotidiana

Shelley Ferster, 56 anni, lavora nella vendita al dettaglio, vive a Hale, Cheshire, con suo marito.
Taglia 8, BMI 20 e 23 unità di alcol a settimana.

Shelley, dopo una lunga giornata di lavoro, si rilassa a casa con uno o due bicchieri di vino. Dopo aver superato la leucemia, 25 anni fa, si prende cura di se stessa ma non ne è ossessionata. Nel fine settimana, lei e il marito, vanno spesso fuori e bevono qualche bicchiere di vino e un paio di gin tonic.

I risultati di Shelley sono, sorprendentemente, tutti al di sotto del limite (la prima sera 27mg e 28mg, la seconda 31mg e 30mg). Secondo Mr Lloyd, nonostante sia una donna di piccola taglia è una bevitrice regolare e il suo fegato deve far fronte ad un consumo regolare di alcol. I suoi enzimi epatici, quindi, si sono adeguati di conseguenza, per essere più efficienti.

Tuttavia il suo consumo medio, di nove volte superiore al massimo raccomandato sta seriamente danneggiando la sua salute, con un potenziale sviluppo sia di cirrosi epatica che di cancro al fegato.

Facilmente brilla

Michelle Floyd, 45 anni, proprietaria di un salone di bellezza, vive a Manchester con i suoi due figli.
Taglia 13, BMI 26 e 25 unità di alcol a settimana.

Michelle non beve durante la settimana, perché troppo occupata tra lavoro e figli, ma durante il weekend anche lei si concede qualche bicchierino. La sua tolleranza all’alcol è casuale, anche se, secondo la donna, è legata al ciclo mestruale, poiché nella fase premestruale gli effetti dell’alcol arrivano in fretta. Nella prima sera Michelle rientra nel limite (27mg e 28mg), durante la seconda, però, questi vengono superati (49mg e 44mg).

Stando a Mr Lloyd, l’alto indice di massa corporea può essere il motivo per cui il suo corpo riesce a gestire meglio un singolo bicchiere, ma è sorprendente la differenza del tasso alcolico in un tempo così breve, con due solo bicchieri. Probabilmente, nella fase premestruale, il livello di alcol nel sangue aumenta, per ragioni non ancora adeguatamente spiegate.