L’edizione 2015 del Forum delle Eccellenze è giunta al termine, ma gli insegnamenti che mi ha lasciato non mi abbandoneranno più. Un evento formativo, dal punto di vista professionale ma – anche e soprattutto – da quello umano, che è in grado di fornirti un sopporto e delle conoscenze da mettere in pratica per arrivare alla vera eccellenza perché l’idea è importante, ma “è l’azione che porta al risultato”.
Che cosa ho imparato da questi due giorni di formazione al Forum delle Eccellenze? Ognuno dei famosi relatori che hanno tenuto gli incontri – Tony Buzan, Jeffrey Liker, Reinhold Messner, Olivero Toscani, Jeffrey Zeig, Alessandro Rimassa, Dante Ferretti e Renèe Mauborgne – mi ha lasciato qualcosa di suo, che porterò per sempre nel bagaglio delle mie conoscenze.
Dall’inventore delle mappe mentali, Tony Buzan, ho imparato che nella vita non esistono solo il bianco e il nero, ma una miriade di colori, utili per migliorare memoria, apprendimento e creatività. Ho imparato che l’arte è di vitale importanza e che stimolare immaginazione e fantasia è importante, come sognare ad occhi aperti. Perché solo con gli occhi spalancati e la mente aperta la vita vale la pena di essere vissuta.
Jeffrey Liker, l’esperto mondiale della filosofia lean, mi ha insegnato che l’abilità, prima ancora dello strumento, è quello che conta, ma soprattutto che bisogna eliminare la paura di sbagliare. Quest’ultima è utile per migliorarsi sempre, con il supporto di qualcuno che ti aiuti nel miglioramento di te stesso – perché lavorare in gruppo e per il gruppo è fondamentale per incoraggiare la sperimentazione.
Reinhold Messner è l’esempio vivente che per arrivare in cima – in ogni campo – bisogna saper soffrire. Il possibile di domani, infatti, è l’impossibile di oggi: solo accettando il fallimento e imparando passo passo si può arrivare davvero alla propria meta. E se è vero che la paura cresce quando non abbiamo esperienza, è altrettanto vero che solo una volta che abbiamo preso il cuore in mano sappiamo che possiamo sconfiggerla.
Dal grande fotografo Oliviero Toscani ho imparato che non è poi così un male essere insicuri perché è dall’insicurezza che nasce qualcosa di totalmente creativo, che deve emozionare e sorprendere. I limiti possono essere superati grazie ad un progetto che ci fa misurare con noi stessi perché è proprio il lavoro che ci permette di essere liberi.
Jeffrey Zieg mi ha insegnato che tutte le informazioni devono contenere amore per essere interessanti: per circondarsi di persone che ci vogliono bene non possiamo usare la matematica. Le nostre vite ci sembreranno di successo a seconda delle persone che abbiamo amato e per fare ciò abbiamo bisogno dell’arte, che è una sorta di aerobica del cuore.
Da Alessandro Rimassa, giornalista ed esperto di innovazione, ho imparato che non bisogna mai smettere di essere curiosi e che se si sogna un mondo migliore l’unica cosa da fare è costruirselo: il valore di un’idea, infatti, è zero se non si applica. E, se il tutto si fa in team, il risultato è ottimo.
Dante Ferretti mi ha insegnato che cos’è veramente l’umiltà – raccontando i suoi successi in modo semplice, ironico e divertente – e che è importante imparare tutto quello che si può da tutti quelli che si incontrano durante il percorso della vita, bugiardi o meno.
L’unica relatrice donna, Renée Mauborgne mi ha fatto capire che il mio futuro deve essere pieno di oceano blu: solo costruendo e agendo si può cambiare la propria vita, in meglio. L’idea è importante ma è l’azione che porta alla vera rivoluzione.