Regole di buona educazione

Regole di buona educazione al tempo degli smartphone, ovvero come non esserne ossessionati e come non infastidire il prossimo.

Tutti abbiamo un telefonino che ormai fa di tutto e di più, se vi guardate intorno vedrete la maggior parte delle persone con il naso incollato sullo schermo.

Giusto ieri mi trovavo nella sala d’attesa del medico, una signora conversava su whatsapp con il suo cellulare. Peccato però che non avendo eliminato la suoneria, ogni paio di secondi il telefono producesse suoni e trilli che ad un certo punto sono divenuti davvero fastidiosi. Poi c’è stata la scelta della suoneria, i giochini e tutto sempre al massimo volume.

Ovviamente la signora non si è resa conto del fastidio che stava provocando, non le è passato minimamente per la testa. Questo non è bon ton.

Regole di buona educazione con lo smartphone

Direi che è arrivato il momento di rivedere il galateo ed aggiornarlo in funzione degli smartphone:

  • nei luoghi pubblici evitare le suonerie a tutto volume per non infastidire chi ci sta accanto, se messaggiate o giocate togliete l’audio. Portarsi dietro un paio di auricolari.
  • Quando qualcuno ci parla o siamo in compagnia è bene riporre lo smartphone
  • anche la vibrazione su una superficie come un tavolo può risultare fastidiosa, quindi occorre prestare attenzione
  • durante un pranzo o una cena evitare assolutamente di controllare il telefono in continuazione, per resistere alla tentazione non poggiarlo sul tavolo
  • se proprio dovete usare il telefono, mentre siete a tavola o qualcuno vi parla, specificate cosa state facendo (ad esempio mandare un messaggio importante), scusatevi e poi riponete il telefono
  • la privacy è sacrosanta, quindi evitiamo di sbandierare il telefono così che tutti, anche involontariamente, possano leggere. Lo stesso vale per le conversazioni, niente viva voce e niente urla
  • C’è poi la questione foto: se vi si dice che vi si farà vedere una foto non significa che potete guardare tutta la galleria, evitate!
  • Evitiamo di scattare foto di qualsiasi cosa continuamente perché questo nostro atteggiamento da sui nervi

Guardarsi attorno non serve solo a vedere la tristezza che stanno seminando questi telefoni, la solitudine reale e la schiavitù verso cui ci stanno conducendo, serve anche a verificare di non star infastidendo il nostro vicino.