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Nutella, la crema di nocciola più conosciuta, più amata e più desiderata in tutto il mondo. La crema che fa venire l’acquolina in bocca a milioni di persone ha lanciato, più di un anno fa, in Italia, la campagna di marketing “Dillo con la Nutella“, riproposta da poco anche in Francia.

Con “Say it with Nutella” i consumatori hanno la possibilità di personalizzare l’etichetta del proprio barattolo, con nomi e frasi, e poi condividere la loro trovata sui social. Ma, almeno in Francia, non si può dire tutto perché alcune parole sono assolutamente proibite.

Lesbica“, “ebreo“, “musulmano” sono solo alcuni dei termini vietati dalla Ferrero, che però accetta “gay” e “cristiano”. Non si direbbe che questa campagna sia del tutto “politically correct”, ma l’azienda si difende in qualche modo, spiegando così le ragioni di tutto ciò: “I messaggi negativi o offensivi sono stati rimossi dal campo delle possibilità. L’idea è quella di usare il barattolo di Nutella come mezzo di comunicazione per condividere entusiasmo. Allo stesso modo, sono state rimosse parole che si riferiscono alle comunità che spesso hanno subito attacchi da parte di persone maligne.” Sui barattoli, infatti, sono vietati anche termini come “Hitler“, “genocidio” e “massacro“.

Non solo parole che la Ferrero definisce “negative ed offensive“, ma anche “cancro“, “diabete” e “obesità” appartengono alla famosa lista delle parole da eliminare. Forse perché qualcuno incolpa la Nutella di essere una delle colpevoli per la diffusione di questi sempre più comuni problemi?

A quanto pare si, anche perché “olio di palma” e “boicottaggio” sono ancora altre parole omesse da quelle possibili sulle confezioni della famosa crema alla nocciola. Parole queste che evidenziano il problema causato dall’olio di palma, ingrediente che, oltre tutto, distrugge l’ambiente e la fauna, causando la deforestazione e la distruzione di habitat di oranghi.