Più del 40% delle persone tra i 18 e i 34 anni si scattano almeno un selfie alla settimana, e una buona parte di loro li ritocca pure. Stando ai dati emersi da un’infografica della Sony creata per promuovere la sua nuova campagna “Pro Selfie Smartphone”, le principali modifiche apportate agli autoscatti riguardano i difetti della pelle (33%), l’ovale del viso (16%), il colore della pelle (15%), la grandezza degli occhi (5%), le labbra (5%) e il colore degli occhi (4%). Soltanto il 2% afferma invece di non ritoccare mai i propri selfie.
“L’incremento dei selfie non mostra alcun segno di calo – scrive la Sony – Si tratta di una pratica che dal 2012 è aumentata del 17.000% – e che ha visto persino la normalizzazione linguistica del termine, aggiunto ufficialmente all’Oxford English Dictionary nel 2013“.
L’azienda di elettronica ha peraltro rilevato che le donne si scattano selfie 1,3 volte in più rispetto agli uomini. Ma non è tutto: se erano in tanti a credere che la città dell’autoscatto per antonomasia fosse New York, pare proprio che la Grande Mela sia stata invece surclassata da Makata City nelle Filippine, che l’ha fatta scivolare al secondo posto della classifica.
L’infografica della Sony offre inoltre ulteriori informazioni, anche di carattere storico: è da queste che si può apprendere che, malgrado si credesse fosse un fenomeno di recente creazione, l’hashtag #selfie esiste in realtà da ben 10 anni, essendo apparso per la prima volta sul sito di photo-sharing Flickr nel 2004.
E il primo selfie della storia? Si crede che a scattarlo sia stato Robert Cornelius addirittura nel lontano 1839, adottando peraltro la tecnica del dagherrotipo ovvero il primo procedimento fotografico riuscito grazie all’uso di una lastra di rame ricoperta elettroliticamente di uno strato d’argento.